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Berlusconi ripropone le tre ‘i’: inglese, impresa, informatica

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Una campagna elettorale priva programmi chiari da condividere con i cittadini: sembrava essere questo il motivo dominante della campagna elettorale che il 13 e 14 aprile prossimi porterà alla formazione del nuovo Governo. Invece, nell’ultimo giorno di febbraio, attraverso le parole del suo candidato premier Silvio Berlusconi, il Popolo della Libertà ha deciso di presentare i punti chiave del programma presso la sala del Coro dell’Auditorium della conciliazione a Roma.
Molti degli obiettivi rappresentano in realtà un continium delle ultime sue legislature: tra le conferme anche quella dei settori Scuola e Università, dove si punterà il dito ancora una volta sulle famose tre ‘i’ che hanno contraddistinto la gestione di Letizia Moratti: inglese, impresa, informatica.
A proposito della gestione del personale della scuola, Berlusconi ha confermato su tutta la linea le priorità annunciate nei giorni scorsi dal suo ex sottosegretario Valentina Aprea: “servirà applicare – ha detto il numero uno di Forza Italia – una commisurazione degli aumenti retributivi a criteri meritocratici con riconoscimenti agli insegnanti più preparati e più impegnati”.
In ambito scolastico Berlusconi ha detto che bisognerà riprendere il discorso su alcuni punti fondamentali condotti durante l’ultimo Governo di centro-destra: “la difesa del nostro patrimonio linguistico, delle nostre tradizioni e delle nostre culture anche per favorire l’integrazione degli stranieri; attuazione per la prima volta in Italia del disposto dell’articolo 34 della Costituzione: ‘I capaci e meritevoli anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi’; libera, graduale e progressiva trasformazione delle Università in Fondazioni associative, aperte ai contributi dei territori, della società civile e delle imprese, garantendo a tutti il diritto allo studio; rafforzamento della competizione tra atenei, premiando qualità e risultati realizzazione dei ‘Fondi dei fondi’ per finanziare gli investimenti in ricerca sul modello di quanto realizzato in Francia“.
Berlusconi ha poi annunciato che al termine della campagna elettorale riproporrà un nuovo patto con gli italiani.
Insomma, la campagna elettorale sul fronte della scuola è davvero aperta: ora si attende una risposta, altrettanto dettagliata, da parte del Pd.