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Bernarda, di ruolo a 69 anni: Mi chiameranno nonna. Questo lavoro va fatto solo con amore

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Ha destato scalpore la notizia dell’assunzione di Bernarda Di Miceli, maestra palernitana, a 69 anni e 6 mesi. Un record da Guinness dei Primati. Mercoledì 9 si presenterà per firmare il suo contratto a tempo indeterminato come docente di scuola prima.

A La Repubblica esprime le proprie sensazioni dopo il traguardo raggiunto e ripercorre la sua carriera da docente.

 

PRIMO GIORNO DI SCUOLA DA DOCENTE  “E come potrei dimenticarlo? Erano i primi anni Settanta, mia madre mi comunicò che mi avevano assegnato una supplenza: non avevamo nemmeno il telefono, era venuto direttamente il bidello a casa nostra, a Campofiorito, per consegnarmi la lettera d’incarico. Quel giorno ero felicissima, mi sembrò una conquista. Certo, non avrei mai immaginato che 40 anni dopo sarei stata ancora qui a lottare per una cattedra. Sarò probabilmente la docente più anziana mai assunta. Le dirò, probabilmente mi emozionerò ancora una volta quando conoscerò i miei nuovi alunni. Mi capita sempre”.

 

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CARRIERA Mi sono diplomata nel lontano 1969-’70 e, dopo quella supplenza ho continuato ancora per qualche anno. Poi, nel 1975, mi sono sposata e sono arrivati i primi figli. Dieci anni dopo, nel 1985, ho vinto il concorso a cattedre alla scuola elementare e non essendo rientrata nei posti ho fatto l’inserimento in graduatoria, che allora si chiamava “del doppio canale”. Così è cominciata la mia lunghissima vita da precaria della scuola. Sono stata in graduatoria dal 1985 al 2013. Ma gli impegni familiari – ho sei splendidi figli – non mi hanno consentito di accettare tutte le supplenze. Poi, in occasione dell’aggiornamento 2014-2017 il provveditorato agli studi di Palermo mi ha esclusa per raggiunti limiti di età. È stato merito di mia figlia avvocata, Simona Santacolomba, se oggi sto per firmare un contratto per il ruolo. Io non avevo ancora compiuto 66 anni e tre mesi per appena 4 giorni e non potevo essere depennata dalla graduatoria. Così mia figlia ha insistito perché presentassi lo stesso la domanda di inserimento e facessi il ricorso al giudice del lavoro. Nel 2017 è arrivata la sentenza: ho il diritto di restare in graduatoria e per questo mi spetta l’assunzione”.

 

AMORE “Cosa dico a chi inizia per la prima volta questo percorso? Che questo è un lavoro che va fatto con amore. Nient’altro. È l’unica cosa che conta”.

 

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