
Come presidente dell’ANPE, desidero esprimere profonda preoccupazione per quanto evidenziato da Mario Rusconi nell’intervista rilasciata al Messaggero riguardo alla drastica diminuzione del numero di studenti nelle scuole italiane. Per l’anno scolastico 2025/2026 si prevede una riduzione di circa 134.000 studenti in ogni ordine e grado, con una conseguente perdita di oltre 5.600 cattedre.
Questa tendenza, aggravata dal fenomeno della denatalità, interessa anche il mondo universitario, dove si stima un calo degli iscritti fino al 30% entro il 2040, con gravi ripercussioni sulla qualità dell’offerta formativa e sulla tenuta stessa di molte istituzioni accademiche, soprattutto nelle aree più svantaggiate.
Questa situazione rappresenta una sfida complessa che richiede un intervento immediato e strutturato da parte delle istituzioni e di tutti gli attori coinvolti nel sistema educativo. In questo contesto, è fondamentale adottare misure concrete per contrastare il calo demografico e rilanciare il sistema scolastico italiano, tra cui:
• Dimensionamento scolastico flessibile e riduzione del numero minimo di alunni per classe, per evitare la chiusura dei plessi scolastici e mantenere la vicinanza delle scuole alle comunità locali;
• Riconversione degli organici docenti, impiegando il personale in eccesso per potenziare servizi come il tempo pieno nella scuola dell’infanzia e primaria, e per sviluppare progetti di prevenzione della dispersione scolastica;
• Introduzione dello “Ius Scholae”, garantendo il diritto di ogni studente a frequentare la scuola più vicina al proprio domicilio, favorendo così inclusione e coesione sociale;
• Interventi di sostegno individuale, attraverso piani di apprendimento personalizzati, supporto linguistico per studenti stranieri e coinvolgimento attivo delle famiglie;
• Incentivi e servizi dedicati ai piccoli comuni, per contrastare lo spopolamento e favorire l’insediamento di nuove famiglie;
• Sinergia tra istituzioni, comunità e mondo del lavoro, per sviluppare strategie integrate volte a migliorare il successo formativo e la permanenza a scuola.
In questo quadro, il contributo dei pedagogisti diventa imprescindibile. La loro competenza specialistica è fondamentale per progettare e realizzare interventi educativi efficaci, capaci di rispondere alle diverse esigenze degli studenti, di supportare i docenti nella gestione di classi sempre più eterogenee e di promuovere percorsi di inclusione e personalizzazione dell’apprendimento.
Il ruolo della collaborazione tra pedagogisti e insegnanti.
I pedagogisti possono collaborare con gli insegnanti per affrontare il calo demografico nelle scuole attraverso diverse azioni complementari:
• Formazione e supporto didattico: i pedagogisti offrono ai docenti una formazione specifica sulle tecniche di didattica inclusiva e personalizzata, fondamentali in classi con alunni sempre più eterogenei, come nel caso dell’aumento degli studenti stranieri, contribuendo così a migliorare la qualità dell’insegnamento.
• Progettazione di interventi educativi mirati: insieme agli insegnanti, i pedagogisti elaborano piani di apprendimento individualizzati e strategie di prevenzione della dispersione scolastica, affrontando le difficoltà di apprendimento e favorendo il successo formativo.
• Promozione di una pedagogia cooperativa e innovativa: i pedagogisti supportano l’adozione di metodologie didattiche innovative, anche digitali, che valorizzano le differenze culturali e sociali degli studenti e migliorano l’inclusione e la partecipazione attiva in classe.
• Favorire il dialogo con le famiglie e il territorio: i pedagogisti facilitano la comunicazione tra scuola, famiglie e comunità, rafforzando il coinvolgimento e la corresponsabilità educativa, elemento chiave per contrastare l’abbandono scolastico e sostenere la continuità educativa.
• Sostenere la resilienza delle scuole nelle aree a rischio spopolamento: lavorando con gli insegnanti e le istituzioni locali, i pedagogisti contribuiscono a sviluppare strategie che rendano la scuola un punto di riferimento sociale e culturale, contrastando così lo spopolamento e favorendo la permanenza delle famiglie nei territori.
In sintesi, la collaborazione tra pedagogisti e insegnanti è essenziale per trasformare il calo demografico in un’opportunità di innovazione educativa, migliorando la qualità dell’istruzione e promuovendo un ambiente scolastico inclusivo e resiliente.
L’ANPE è pronta a collaborare con il Ministero dell’Istruzione e con il Ministero dell’Università e della Ricerca, con le istituzioni locali e con tutti gli attori della scuola per mettere a disposizione competenze e proposte concrete, con l’obiettivo di trasformare la sfida del calo demografico in un’opportunità di rilancio e di miglioramento qualitativo del nostro sistema educativo.
Maria Angela Grassi
Presidente Nazionale ANPE, Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani