![[cover Sito] Docenti (16)](https://www.tecnicadellascuola.it/wp-content/uploads/2024/05/cover-sito-Docenti-16-300x194.jpg)
Ha ragione il ministro Valditara quando afferma che l’autorevolezza di un docente passa anche dall’immagine che egli dà di se stesso e, quindi, dalla sobrietà dei suoi comportamenti.
Senza arrivare alle esagerazioni del passato – molti ricorderanno l’aneddoto raccontato dalla figlia del presidente Aldo Moro, secondo cui il padre indossava sempre la giacca anche al mare perché essendo un rappresentante del popolo italiano doveva essere sempre dignitoso e presentabile – è innegabile che per dei ragazzi in formazione, dai bambini delle elementari agli studenti universitari, il docente è una figura di riferimento importante, un modello. Deve essere, cioè, un adulto di riferimento credibile.
Gli insegnanti hanno una grandissima responsabilità, ha dichiarato Umberto Galimberti in un’intervista riportata da ascuolaoggi.com, i professori devono entrare nell’impianto affettivo dei giovani, devono instaurare con loro una relazione empatica che gli consenta di comunicare, di dispensare sapere ma anche di essere carismatici, trasmettendo loro passione e motivazione.
Ed eccola qui la parola chiave: carismatici. È davvero pensabile che tutti i docenti possano esserlo? Prima la questione non veniva neanche sollevata. Come, infatti, ha ricordato qualche settimana fa Massimo Recalcati al Salone del libro di Torino, una volta il professore entrava in classe e alle sue spalle c’era il crocifisso, il ritratto del presidente, la sua cattedra e l’appello tutti in piedi. C’è chi ha nostalgia di questo e c’è chi pensa che noi possiamo uscire dalla crisi restaurando quell’antico ordine autoritario patriarcale.
È però evidente a chiunque abbia un po’ di buon senso che quell’ordine non può più essere ristabilito con la forza, con le sanzioni, con il potere di talismani – il crocifisso, il presidente, la cattedra, l’autorevolezza della funzione docente – che si sono oramai dissolti.
Su cosa può, dunque, contare un docente, in un momento storico come il nostro in cui la sua figura professionale è bistrattata, emarginata socialmente ed economicamente? Secondo Recalcati, l’unica possibilità che un docente ha è quella data dalla propria parola, cioè riuscire attraverso la propria parola a ridare dignità alla propria funzione. Significa che la funzione non ha una dignità garantita dalla tradizione, ma ha una dignità che si deve inventare ogni volta.
Considerato che non tutti gli insegnanti possiedono carisma e autorevolezza, ha ragione Galimberti quando sostiene che così come chi è alto un metro e cinquanta non può fare il corazziere, allo stesso modo una persona priva di queste due qualità non può essere un docente?
No, e lo affermiamo con decisione. Anche i docenti non autorevoli hanno diritto di cittadinanza nelle scuole, ma siamo sinceri: quanti sono i docenti il cui ricordo è sempre vivido nei nostri cuori? Pochi. Questo forse vuol dire che gli altri non erano fatti per insegnare? Non esattamente, significa soltanto, molto concretamente, che nessun ministro, nessuna legge, neanche uno stipendio degno di questo nome potrà mai dare autorevolezza a un docente. Ci sarà sempre un docente ascoltato e tenuto in grande considerazione e un altro che farà una fatica maggiore per ottenere l’attenzione di cui ha bisogno.