Caro bollette e caro benzina: il nuovo contratto non basterà neppure a coprire le maggiori spese

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Nel mondo della scuola c’è ormai una situazione di disagio sempre più allarmante.
Parliamo di cattedre scoperte e di supplenze che non si riescono ad assegnare, ma anche di concorsi con mille posti in palio ma con poche centinaia di concorrenti. Tutti dati che hanno a che fare con una situazione ormai incontestabile: il mestiere dell’insegnante è sempre meno appetibile e, in alcune aree del territorio nazionale, sta ormai diventando impossibile.
Nelle città del nord come Milano, Torino o Bologna il costo della vita è arrivato a livelli tali da impedire a molti giovani docenti di potersi mantenere con il proprio stipendio.
Senza considerare che il “caro bollette” che sta erodendo ulteriormente il potere d’acquisto degli stipendi più bassi.
Il tema è complesso e non potrà certamente essere risolto con il prossimo contratto che, peraltro, non si neppure quando verrà sottoscritto.
Oltretutto sulla trattativa pesano anche i contrasti fra le diverse sigle sindacali emersi soprattutto dopo la conclusione del contratto integrativo sulla mobilità firmato dalla sola Cisl Scuola con il parere contrario di Cgil, Uil, Snals e Gilda.

Di tutto questo parliamo nel nostro video settimanale che riporta anche il punto di vista della segretaria generale di Cisl Scuola Maddalena Gissi.