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Catanzaro: insieme, scuole ed istituzioni, contro la creolina

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Diventa un problema la creolina per Catanzaro. E le scuole del capoluogo calabrese cercano subito di correre ai ripari per arginare il fenomeno e ipotizzare azioni di prevenzione e di contrasto, necessari ad assicurare tra l’altro, un regolare funzionamento delle istituzioni scolastiche.
E così, nella mattinata del 5 dicembre, si sono riuniti i dirigenti scolastici della provincia di Catanzaro, insieme al direttore generale per la Calabria, Carlo Petracca, i responsabili degli Uffici scolastici provinciali di Catanzaro e Crotone, Giacomo Coluccio e Antonio Blandino, l’assessore comunale alla pubblica istruzione Danilo Gatto, il prefetto di Catanzaro Salvatore Montanaro e i rappresentanti delle forze dell’ordine e degli enti territoriali. 
“La scuola, ha detto il direttore generale Carlo Petracca, non può farcela da sola. Ha bisogno per vincere la battaglia della creolina delle altre istituzioni. La presenza del prefetto, del questore, dei rappresentati delle forze dell’ordine e degli enti territoriali è un segnale di attenzione forte alle sofferenze della scuola. Il danno che ha ricevuto la scuola è forte, preoccupante, enorme, sia dal punto di vista economico, che sotto l’aspetto sociale. E’ una sconfitta dell’azione educativa della scuola, della famiglia, della società. Vanno intensificati i controlli, esterni ed interni alla scuola, incentivati i contrasti, previste misure di repressione. All’azione educativa della scuola si registrano purtroppo atti diseducativi, all’alto bisogno di istruzione corrispondono risultati sempre più insoddisfacenti, come dimostrano le conclusioni delle indagini internazionali”. 
Inoltre si dovranno trovare anche soluzioni per far recuperare i giorni di lezione persi dagli studenti che hanno avuto la scuola chiusa per diversi giorni in attesa della disinfestazione dalla creolina. A tal caso c’è chi ha pensato a sfruttare qualche giorno della vacanze di Natale o di Pasqua, ma per il momento è ancora tutto da vedere.
Da parte sua il prefetto Montanaro ha precisato di essere preoccupato per lo sviluppo di “una certa sottocultura mafiosa che sta contagiando il mondo della scuola e sta inquinando il ragionamento sano dei ragazzi, perché con molta facilità si trasgredisce e si commettono atti vandalici. C’è il rischio che l’azione educativa svolta dalla scuola venga vanificata. L’attenzione dello Stato è alta ed il prefetto si fa garante del ruolo, dei compiti e delle funzioni cui sono chiamati i diversi pezzi dello Stato – le forze di polizia, le amministrazioni pubbliche e le istituzioni scolastiche – al fine di assicurare legalità e rispetto delle regole”.