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Cgil-Flc torna a parlare di abrogazione

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“Bloccare gli effetti del Decreto 59”: così si apre il documento che il Direttivo nazionale di Cgil-Flc ha approvato nel corso dei lavori del 30 e 31 maggio.
Mezza pagina in tutto, che ha il pregio indiscutibile di chiarire definitivamente la posizione del sindacato di Panini sulla questione della riforma e che potrebbe mettere in difficoltà il Ministro Fioroni (ma si dice che Cgil abbia già ottenuto un mezzo assenso dello stesso Ministro su tutte le questione poste nel corso di un incontro svoltosi proprio nella tarda mattinata del 30).
La “lista della spesa” non è particolarmente lunga, ma richiede certamente da parte del Governo un impegno politico e finanziario piuttosto consistente.
Intanto c’è una richiesta di carattere generale e cioè che “il Governo emani, nell’immediato, tutti i provvedimenti necessari a bloccare gli effetti del decreto 59 e delle Indicazioni Nazionali”.
Ma poi si entra nel merito di interventi onerosi: garantire l’organico necessario per proseguire le esperienze di tempo pieno e tempo prolungato a partire dall’inizio dell’anno scolastico prossimo e definire tempi e modalità per l’assunzione in ruolo del personale precario.
Questa volta Cgil-Flc non dimentica neppure le prove Invalsi di cui chiede il ritiro “nell’attesa di una modifica del sistema di valutazione nazionale”.
Se poi qualcuno pensava che al sindacato di Enrico Panini potesse bastare il decreto del 31 maggio con il quale il Ministro ha bloccato la sperimentazione nelle scuole del II ciclo adesso ha la prova che Cgil-Flc non intende fare sconti di nessun genere al governo Prodi; la richiesta infatti è chiara: “Annullare il decreto 226 sulla secondaria superiore”.
E non basta ancora.
Enrico Panini vuole mettere bene in chiaro che la linea del sindacato non cambia, anche se, per la verità nell’ultimo mese, alcuni comunicati avevano fatto pensare a molti che potesse iniziare un “nuovo corso” un po’ più soft.
“Tutto ciò – si legge infatti nelle ultime righe del comunicato – mantenendo ferme le richieste sia di abrogazione della legge 53 sia di apertura di un ampio confronto con il mondo della scuola per introdurre tutti quegli elementi di cambiamento e rinnovamento necessari a migliorare la qualità della scuola”.
Si torna insomma a usare la fatidica parla “abrogazione”: la “sinistra” del sindacato di Panini esce soddisfatta da due giorni di lavori.
Il “Movimento” apprezza ma con qualche riserva: chi sperava che Panini ufficializzasse anche l’appoggio del sindacato alla proposta di legge popolare sulla scuola è rimasto deluso.
Ma è probabile che il documento del Direttivo nazionale basterà già da solo a creare qualche problema nei rapporti fra sindacato e Ministero.