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Che scuola bisogna fare per diventare musicista? Cosa cambia in Italia dal 2023

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Colpisce la notizia balzata in questi giorni all’attenzione dei media e dei social a proposito della svolta epocale nella Filarmonica di New York: per la prima volta infatti nella storia nell’orchestra più antica degli Usa il numero di musiciste donne ha superato quello degli uomini. In 180 anni di storia gli uomini sono sempre stati in maggioranza, ma da questo autunno le cose sono cambiate, infatti il numero delle artiste donne ha superato quello dei colleghi di sesso maschile: attualmente in totale sono 45, mentre gli uomini 44.

Da quando il sistema di assunzione del personale è cambiato, iniziando a fare le cosiddette “audizioni alla cieca”, in cui il candidato/la candidata suona un brano nascosto da un paravento in modo che la sua identità resti nell’anonimato, i musicisti sono stati selezionati esclusivamente in base al loro talento.

E in Italia?

Non esiste un censimento specifico sulla situazione delle orchestre italiane, semmai vi sono realtà come quella della Women Orchestra, che vede oltre trenta musiciste, e ogni sezione musicale, archi, legni, ottoni, percussioni, è costituita solo da donne. Il progetto è nato cinque anni fa con la prima esibizione al Teatro ‘Lena’ di Cammarata (Palermo) con un evento organizzato in occasione della giornata contro la violenza di genere.

I percorsi ad indirizzo musicale nelle istituzioni scolastiche statali

Come diventare musiciste/i in Italia? Una strada è sicuramente quella di iniziare presto lo studio di uno strumento o del canto e una possibilità è quella delle scuole secondarie di primo grado ad indirizzo musicale, una realtà diffusa capillarmente in tutto il Paese.

Nel sistema scolastico italiano hanno un posto di rilievo i percorsi a indirizzo musicale, che costituiscono parte integrante del Piano triennale dell’offerta formativa dell’istituzione scolastica, in coerenza con il curricolo di istituto e con le Indicazioni nazionali di cui al D.M. n. 254/2012, “concorrono all’acquisizione del linguaggio musicale da parte degli alunni, integrando gli aspetti tecnico-pratici con quelli teorici, lessicali, storici e culturali attraverso l’insegnamento dello strumento musicale e della disciplina di musica”.

Attualmente vi sono scuole secondarie di primo grado ad indirizzo musicale in tutte le regioni d’Italia, dalla Valle d’Aosta che ne ha solo 4 e dal Trentino Alto Adige che ne conta 9, fino alla Sicilia e alla Campania che ne hanno oltre 280, da Roma che ne ha 68 e Firenze che ne ha 23, Matera 20, Ascoli ne ha solo 3 e così via. L’elenco completo si trova al sito https://www.smim.it/scuole-medie-indirizzo-musicale-italia/.

Il nuovo ordinamento dal 2023

Già nel 2017 erano stati previsti interventi sui percorsi a indirizzo musicale delle scuole secondarie di primo grado, la cui disciplina è stata poi definita con il decreto ministeriale 1° luglio 2022, n. 176, che prevede una nuova e organica disciplina sui suddetti percorsi che, a partire dal 1° settembre 2023, andranno a sostituire gli attuali corsi delle scuole secondarie di primo grado a indirizzo musicale – SMIM di cui al decreto ministeriale 6 agosto 1999, n. 201.

La costituzione di percorsi a indirizzo musicale è subordinata all’acquisizione di strutture e strumentazioni idonee a garantire lo svolgimento di tutte le attività previste dall’articolo 4 del decreto ministeriale 176/2022.
Spetta all’Ufficio Scolastico Regionale autorizzare i percorsi a indirizzo musicale delle istituzioni scolastiche statali, nei limiti dell’organico dell’autonomia assegnato alla regione: ferma restando la dotazione organica per la copertura di due ore settimanali di musica per ciascuna classe, sono attribuite, per ogni percorso a indirizzo musicale, quattro diverse cattedre di strumento musicale, articolate su tre gruppi, ciascuno corrispondente ad un anno di corso. Ogni docente di strumento musicale, pertanto, effettuerà insegnamenti pari a sei ore settimanali per ciascun sottogruppo.

Prova orientativo-attitudinale

Per accedere ai percorsi a indirizzo musicale gli alunni sostengono una prova orientativo attitudinale, predisposta dall’istituzione scolastica, che costituisce una apposita Commissione, presieduta dal dirigente scolastico o da un suo delegato, e composta da almeno un docente per ognuna delle specialità strumentali previste e da un docente di musica.