
Un’ennesima storia di bullismo e cyberbullismo, che si è conclusa con l’assoluzione dei responsabili degli atti persecutori. Al centro della storia tre quindicenni e sedicenni all’epoca dei fatti, nell’anno scolastico 2021/2022, come riporta Ansa.
Gli atti persecutori
I tre bulli, che frequentavano un istituto tecnico di Firenze, sono stati prosciolti dall’accusa di stalking e atti persecutori verso un compagno di classe, che chiamavano “ciccione” e “balena”, disturbato con lancio di oggetti durante le interrogazioni, costretto a farsi accompagnare dai genitori all’andata e al ritorno da scuola, indotto a isolarsi dagli altri, preso di mira in una chat creata per deriderlo con fotomontaggi, sticker e video.
Il pm minorile ha fatto richiesta di sentenza di non luogo a procedere e il giudice l’ha accolta. La vicenda si è ridimensionata davanti al Tribunale dei Minori perché la condotta dei tre accusati fu di particolare tenuità e “occasionale”.
Il ragazzo ha cambiato scuola
Era stata la scuola a denunciare gli episodi al tribunale minori di Firenze, ma l’autorità giudiziaria ha deciso di non portare avanti il procedimento contro i tre imputati. I loro attacchi terminarono con il cambio della scuola da parte del ragazzo preso di mira.
I dati
L’indagine dell’Osservatorio indifesa di Terre des Hommes e OneDay Group, i cui risultati sono stati diffusi a inizio 2024, racconta che i giovani della Generazione Z (coloro che sono nati tra la fine degli anni ‘90 e all’inizio della seconda decade del 21° secolo) temono, quando sono, in rete cyberbullismo e revenge porn.
Dall’indagine, a cui ha contribuito anche la community di ScuolaZoo, il 65% dei giovani tra i 14 e i 26 anni, dichiara di essere stato vittima di violenza e tra questi il 63% ha subito atti di bullismo e il 19% di cyberbullismo. L’indagine ha coinvoltooltre 4 mila ragazzi e ragazze tra i 14 e i 26 anni.La percentuale di chi ha subito una violenza, sia fisica che psicologica, sale al 70% se si considerano le risposte delle ragazze e all’83% tra chi si definisce non binario e scende al 56% tra i maschi. Anche le tipologie di violenza subite sono diverse tra i generi, a eccezione delle violenze psicologiche e verbali, che colpiscono ugualmente maschi e femmine.
È più maschile, invece, il bullismo (68% maschi e 60% femmine), mentre il cyberbullismo sembra colpire di più le ragazze (21% femmine e 16% maschi).
Tragli atti di violenza più segnalati dalle ragazze c’è ilcatcalling, ovvero commenti di carattere sessuale non graditi ricevuti da estranei in luoghi pubblici, al 61% e le molestie sessuali al 30%; tutte le tipologie segnano percentuali più alte tra chi si definisce non binario.
Inoltre, bullismo e cyberbullismo, così come le violenze psicologiche e verbali, prendono di mira soprattutto l’aspetto fisico (79%), a seguire l’orientamento sessuale (15%), la condizione economica (11%), l’origine etnica e geografica (10.5%), l’identità di genere (9%), la disabilità (5%) e la religione (4%).
L’indagine ha preso in considerazione anche le conseguenze di queste violenze, tra cui predomina la perdita di autostima, la sicurezza e fiducia negli altri, riscontrata dal 75% dei giovani, inoltre il 47% afferma di soffrire di ansia sociale e attacchi di panico e il 45% mostra segnali isolamento e allontanamento principalmente dai coetanei. Il cyberbullismo ha anche conseguenze a lungo termine, tra cui i disturbi alimentari, la depressione e difficoltà di concentrazione a scuola.