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Concorso a cattedra, domanda gratis ma in una sola regione

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Un lungo e articolato resoconto dello Snals, che allega anche le tabelle con i posti suddivisi per classe di concorso e per regione, ha fatto emergere diversi punti sinora sconosciuti che caratterizzeranno il concorso a cattedra per 11.542 posti complessivi. Tra questi figura “la gratuità delle procedure, preselezione compresa e la possibilità di partecipare a più procedure concorsuali, qualora se ne abbia titolo”. Ma anche il fatto che “nel bando vi è un apposito articolo che, essendo il contingente dei posti messi a concorso bloccato, esclude ogni recupero per effetto di quanto avvenuto negli anni scorsi e non inciderà per nessun motivo sulla disponibilità per le nomine in ruolo del 50% minimo dei posti che deve essere garantito agli aspiranti inclusi nelle graduatorie ad esaurimento”. Quindi, è confermato che per coloro che verranno reputati idonei ma non avranno possibilità di entrare in ruolo, per effetto del limitato numero di posti, non vi sono possibilità di essere assorbiti. Nemmeno in futuro.
Sul piano procedurale, invece, sempre lo Snals riferisce che “prima dell’emanazione del bando, deve avvenire la registrazione alla Corte dei Conti del DPCM autorizzativo e, prima dell’uscita del bando, l’emanazione di due D.M. relativi ai programmi e alla tabella di valutazione titoli. Il dott. Chiappetta ha comunicato che la costituzione delle commissioni sarà definita con un successivo atto del Ministro”.
Per quanto riguarda la domanda per partecipare al concorso, obbligatoriamente da inviare via internet, tramite il sistema “Polis”, questa “potrà essere presentata in una sola regione per tutti i posti o classi di concorso per cui il candidato ha titolo”. In relazione alla prova preselettiva, il Miur ha spiegato che “sono ammessi alla fase successiva coloro che rispondano esattamente ad almeno 35 domande, conteggiando +1 la risposta esatta, – 0,5 quella errata e 0 quella non data; “la batteria” totale dei quesiti sarà nota con congruo anticipo rispetto alla prova (almeno 20gg); ogni candidato avrà un suo codice utile anche per avviare la prova sul computer “blended” e alla fine del tempo utile (50 minuti) avrà immediatamente l’esito della stessa; al candidato, per trasparenza e per consentire ogni possibile eventuale impugnativa, sarà fornita copia della propria prova; gli elenchi degli ammessi saranno trasmessi dal Cineca ad ogni direzione regionale.
A proposito della prova scritta o scritto-grafica “questa consisterà in una serie di quesiti a risposta aperta (si parla tra 5 e 8) finalizzati ad accertare la padronanza delle competenze professionali e delle discipline, con riferimento al relativo programma di esame; la valutazione, da parte delle commissioni, avverrà in base ad una griglia nazionale di riferimento; l’eventuale prova pratica o di laboratorio, se prevista dai programmi, verte sempre sui programmi della classe di concorso cui si riferisce; il direttore regionale fisserà le date, secondo indicazioni nazionali, in modo da consentire la partecipazione a più prove”.
Importanti sottolineature giungono anche in relazione alla prova orale: “questa avrà per oggetto le discipline d’insegnamento e tenderà a valutare la loro padronanza da parte del candidato e la sua capacità di trasmissione, anche con riferimento alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), e di relazionarsi con gli allievi con bisogni educativi speciali; dovrà valutare anche le capacità di conversazione del candidato nella lingua straniera da lui prescelta; per la scuola primaria la lingua straniera è obbligatoriamente l’inglese; per l’ambito disciplinare 5 (inglese e francese) si svolge nella lingua straniera per cui si concorre; la prova consisterà: in una lezione simulata, della durata di 30 minuti, su una traccia estratta dal candidato 24 ore prima della sua prova orale. La lezione, a scelta del candidato, potrà essere supportata da strumenti informatici. Immediatamente dopo si svilupperà un colloquio, della durata massima di 30 minuti, durante il quale si approfondiranno i contenuti e le scelte didattiche e metodologiche della lezione svolta”.
Novità importanti si segnalano, poi, sulla tabella dei titoli: la versione definitiva del bando dovrebbe prevedere che l’attribuzione di 20 punti per i titoli comprenda “tra l’altro, una valutazione, seppur minima, del titolo di studio d’accesso; aumentando quelli più strettamente legati alla futura professionalità docente (Siss, specializzazione sul sostegno…); riducendo quelli legati ai master coerenti con l’insegnamento da svolgere”.
Comincia anche a prendere corpo la gestione dei vincitori: “alla fine delle prove, verrà predisposto, con i punteggi di tutti coloro che le hanno superate, un elenco che il direttore regionale utilizzerà per compilare la graduatoria dei vincitori che dovrà essere pari al numero dei posti. Si integrerà in un secondo tempo se sarà necessario effettuare scorrimenti, sempre nel limite predeterminato dei posti. A parità di punteggio bisogna ricordare che ha la precedenza il più giovane”.
Come da noi preannunciato, a pochissimi giorni dalla sua pubblicazione, il testo del bando non contiene ancora “le modalità di svolgimento delle prove relative agli ambiti disciplinari”. Come mancano indicazioni “all’esigenza di esplicitare le regole in base alle quali il Miur attua, nel rispetto delle direttive comunitarie, il riconoscimento delle abilitazioni straniere”.

La bozza dei programmi delle avvertenze e dei programmi di esame