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Concorso Ds: si sta tenendo conto dell’art. 35 del D.l. n. 165 del 30 marzo 2001?

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Il comma 3e dell’art. 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165 dice testualmente: “Le procedure di reclutamento nelle pubbliche amministrazioni si conformano ai seguenti principi:
la composizione delle commissioni esclusivamente con esperti di provata competenza nelle materie di concorso, scelti tra funzionari delle amministrazioni, docenti ed estranei alle medesime, che non siano componenti dell’organo di direzione politica dell’amministrazione, che non ricoprano cariche politiche e che non siano rappresentanti sindacali o designati dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali o dalle associazioni professionali“.
Quindi le commissioni regionali per il concorso a dirigente scolastico composte, al loro interno, da commissari che, ad esempio, ricoprano cariche rappresentative in sindacati iscritti all’Aran, violano di fatto l’art. 35 del decreto legislativo n. 165/2001, con pesanti ripercussioni sulla regolarità dell’intera procedura concorsuale. 
Nell’ipotesi tutta da provare, ma nel caso facilmente dimostrabile, che un commissario abbia interrogato alla prova orale o abbia corretto elaborati alla prova scritta di un aspirante Ds, iscritto alla sua stessa sigla sindacale, la violazione del sopraddetto art. 35 diverrebbe oggetto di possibile annullamento della prova concorsuale. 
Nella rete, da qualche giorno a questa parte, si rincorrono voci, nomi di associazioni di categoria, nomi di commissari e di candidati Ds, in un mix esplosivo, che, in caso di riscontri oggettivi eseguiti dagli organi competenti, potrebbero comportare logoranti strascichi giudiziari, con sentenze dall’esito poco prevedibili.