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Concorso scuola secondaria, laurea magistrale + 24 CFU: cosa posso insegnare?

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Il concorso scuola 2019 per la scuola secondaria dovrebbe mettere in palio in totale 48 mila posti, così suddivisi:

24 mila posti destinati ad una procedura riservata ai precari che abbiano almeno 36 mesi di servizio nella scuola statale negli ultimi 8 anni

24 mila posti destinati ad una procedura ordinaria per laureati con 24 CFU nelle nelle “discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche”.

Entrambi i bandi, previsti entro l’estate, molto probabilmente saranno pubblicati invece entro l’anno 2019.

Vediamo cosa comporta la procedura ordinaria destinata ai laureati con 24 CFU.

Concorso scuola 2019: cosa e dove insegnare con il mio titolo

Innanzitutto, bisogna subito dire che i titoli di accesso all’insegnamento costituiscono il requisito base per accedere nella scuola italiana.

In base all’ordinamento scolastico, non è consentito l’accesso all’insegnamento con la laurea di primo livello; è necessario, infatti, conseguire una laurea di secondo livello (specialistica o magistrale).

Pertanto, in base al titolo di studio l’aspirante docente può insegnare una disciplina oppure un’altra. Come fare per capirlo?

A tal proposito, la Cisl Scuola, ad esempio, ha messo a disposizione un utile documento che mette in corrispondenza le classi di concorso con gli indirizzo di studio nella scuola secondaria.

SCARICA IL DOCUMENTO PER CONTROLLARE LA CORRISPONDENZA

 

In base a tale documento, rispondiamo ad un quesito inviatoci da una lettrice: “Cosa posso insegnare con la laurea la cui classe di concorso è A12?” Con questo codice ci si riferisce all‘insegnamento delle materie letterarie negli istituti di istruzione secondaria di II grado. Con tale titolo è possibile insegnare nei licei artistici, classici, linguistici, scientifici, musicali, scienze umane, ecc….”

Concorso scuola 2019: la laurea magistrale ed i 24 CFU per partecipare

La novità principale del prossimo concorso docenti 2019 per la secondaria, è proprio il fatto che potranno partecipare tutti i candidati in possesso della laurea magistrale ma privi di abilitazione. A questo requisito, tuttavia, deve essere aggiunto il possesso dei 24 CFU, ovvero crediti formativi universitari nelle “discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche”, che restano requisito d’accesso come previsto dal Decreto Legislativo n. 59/2017.

Pertanto, per partecipare al prossimo concorso docenti non sarà necessario possedere un’abilitazione all’insegnamento (TFA o SSIS).

24 CFU, cosa sono e come acquistarli per diventare insegnante

Per quanto riguarda i posti banditi per il sostegno, oltre ad i requisiti dei posti comuni, sarà necessario avere la specializzazione sul sostegno.

Si presume che saranno moltissimi i neolaureati senza abilitazione, che potranno accarezzare l’idea di superare un concorso e dopo alcuni mesi sedersi in cattedra ancora in giovane età.

Concorso scuola 2019: per i posti di ITP si accede solo con il diploma

Al concorso scuola secondaria, potranno accedere con il solo requisito del diploma: “gli insegnanti tecnico-pratici sino al 2024/2025 potranno partecipare alle procedure concorsuali con il solo titolo di studio del diploma e senza l’obbligo del conseguimento dei 24 CFU.

In seguito, dopo l’anno scolastico 2024/2025, se non dovesse intervenire alcuna modifica, per gli ITP che vogliono partecipare al concorso sarà richiesta la laurea oppure un diploma dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica di primo livello, o in alternativa, un titolo equipollente o equiparato, in coerenza con le classi di concorso vigenti al momento dell’indizione del concorso, oltre ad i 24 CFU nelle “discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche”.

Concorso scuola 2019, ITP partecipano con il diploma e senza 24 CFU: ecco perchè

Concorso docenti 2019: chi vince solo un anno di formazione e prova

Chi supererà il concorso scuola 2019, accederà ad un “percorso annuale di formazione iniziale e prova“. Questo percorso sarà quindi annuale, ovvero, il docente sarà chiamato a frequentare questo anno di “transizione” alla cattedra definitiva. Prima però sarà necessaria una valutazione finale.

Questo aspetto lo sottolineiamo perché è stato abolito, il sistema di formazione iniziale adottato dal decreto Legislativo n. 59/2017, in merito ai tre anni di formazione iniziale e tirocinio che i vincitori di concorso dovevano sostenere prima di entrare in ruolo.

Un volta superato l’anno e confermato in ruolo, il docente vincitore di concorso dovrà restare altri quattro anni nella stessa scuola in cui ha superato l’annualità di formazione e prova, per un totale di cinque anni di blocco sulla stessa sede.

Concorso docenti 2019 secondaria: i vincitori assunti nel 2020

Infine, un ultimo aspetto su cui soffermarsi è quello relativo alle assunzioni: come accennato in precedenza, il concorso dovrebbe essere bandito entro l’anno, le prove nei primi mesi del 2020 e, forse, se tutto dovesse andare secondo le tempistiche, entro le assunzioni dei vincitori però saranno effettuate a partire da settembre 2020.

 

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