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Conte contro il ritorno alla Dad e meno ore di scuola per la crisi energetica, il Ministero nega: quest’anno niente didattica a distanza

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“Lo chiariamo subito. Il Movimento 5 Stelle non è affatto favorevole alle proposte che iniziano a circolare che prevedono riduzioni di orario e ritorno alla Dad nelle scuole per risparmiare energia”: a sostenerlo è il leader del M5s, Giuseppe Conte.

L’ex premier: gli alunni hanno già dato

“I nostri ragazzi hanno già dato – aggiunge l’ex premier – È una generazione che ha già sofferto di un’offerta formativa compromessa e di occasioni di socialità mancate. Non si facciano pagare alla scuola le conseguenze della crisi energetica. Negli ultimi due anni la scuola ha subito troppo: questo deve essere l’anno della piena normalità, della ripartenza e del rilancio”.

Per Conte le riduzioni di scuola in presenza non si devono attuare dall’alto: ben “altro discorso – sottolinea il leader dei grillini – è valutare con i dirigenti scolastici la possibilità di una redistribuzione dell’orario scolastico che, in un quadro integrato col sistema dei trasporti, possa generare economie di sistema”.

Il Ministero rassicura: la Didattica digitale integrata è cessata

Dal ministero dell’Istruzione giunge una immediata precisazione: gli alunni positivi al Covid non potranno quest’anno seguire le lezioni in Didattica digitale integrata. Almeno, secondo le indicazioni che fornisce in questo momento l’amministrazione centrale.

“La normativa speciale per il contesto scolastico legata al virus SARS-CoV-2, che consentiva tale modalità, cessa i propri effetti con la conclusione dell’anno scolastico 2021/2022”, si legge nel vademecum inviato il 28 agosto alle scuole con le principali indicazioni per il contrasto della diffusione del Covid-19 in ambito scolastico in vista dell’avvio dell’anno 2022/2023.

Con il vademecum, che sintetizza i documenti elaborati dall’Istituto superiore di sanità nelle scorse settimane, già inviati alle scuole, in particolare la Nota del capo dipartimento Stefano Versari del 19 agosto scorso, il ministero dell’Istruzione spiega che per tutelare gli alunni fragili “i genitori degli alunni/bambini che a causa del virus SARS-CoV-2 sono più esposti al rischio di sviluppare sintomatologie avverse” e “comunicano all’Istituzione scolastica questa condizione in forma scritta e documentata, precisando anche le eventuali misure di protezione da attivare durante la presenza a scuola”.

Quindi, si legge ancora nel vademecum ministeriale, “a seguito della segnalazione ricevuta, l’Istituzione scolastica valuta la specifica situazione in raccordo con il Dipartimento di prevenzione territoriale ed il pediatra/medico di famiglia per individuare le opportune misure precauzionali da applicare per garantire la frequenza dell’alunno in presenza ed in condizioni di sicurezza”.

Cosa dice il vademecum

Complessivamente, nel vademecum vi è una sezione con le principali domande e risposte sulla gestione dei casi di positività, la didattica digitale integrata, gli alunni fragili, in risposta alle domande pervenute ad oggi dagli istituti scolastici.

Sempre da Viale Trastevere assicurano che resterà sempre attivo, per ogni richiesta di chiarimento, il servizio di help desk amministrativo contabile, canale ufficiale di assistenza, consulenza e comunicazione fra l’Amministrazione e le Istituzioni scolastiche.