
ContContinua a dividere gli addetti ai lavori la possibilità di riconoscimento del titolo conseguito estero per partecipare ai percorsi di specializzazione online su sostegno organizzati dall’Indire, previa rinuncia al potenziale ricorso, come previsto dall’articolo 7 del DL 71 /2024: la decisione, presa dal ministero dell’Istruzione e del Merito, di prorogare al 21 luglio prossimo la scadenza per la rinuncia al contenzioso (la prima scadenza era quella del 25 giugno) è stata accolta dalla maggior parte dei sindacati con contrarietà (a partire da Flc-Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola). Anche il Consiglio superiore della Pubblica Istruzione, il Cspi, ha giudicato l’accesso ai corsi con più di una perplessità.
C’è però chi ritiene meritevole di attenzione l’iniziativa, compresa la stessa proroga per aderire alla rinuncia al contenzioso in cambio dell’accesso ai corsi Indire, ai quali saranno ammessi pure decine di migliaia di docenti di sostegno, naturalmente privi di specializzazione, che hanno svolto almeno tre supplenze annuali in didattica speciale.
Ci calcola che alla fine solo i candidati al sostegno con titolo preso all’estero ammessi a ai corsi Indire potrebbero essere circa 10 mila.
Tra coloro che caldeggiano l’avvio dei corsi formativi di sostegno aperti agli specializzati su sostegno all’estero, con tanto di proroga per la rinuncia al ricorso, figurano, ovviamente, i vertici dell’Indire e del ministero dell’Istruzione e del Merito, quindi il presidente dell’Istituto Francesco Manfredi e il ministro Giuseppe Valditara.
“Scopo della proroga – ha detto Mario Pittoni, responsabile Dipartimento Istruzione Lega e già presidente Commissione Cultura del Senato – è offrire maggiore serenità agli interessati, visto che i corsi non sono ancora partiti ma stava finendo il tempo per la rinuncia. Nel frattempo il ministero cercherà di definire la sua parte la prossima settimana, così da consentire a tutti di pubblicare gli avvisi”
Tra i favorevoli ai corsi Indire riservati a precari storici e a chi ha acquisito il titolo all’estro c’è anche Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, per il quale “è indispensabile dare a questi docenti la possibilità di procedere con l’iter, soprattutto in presenza di una situazione emergenziale rispetto ai pochi insegnanti di sostegno specializzati e l’alto numero di studenti che ogni anno ottengono una certificazione. Bisogna valorizzare e stabilizzare coloro che hanno scelto questa professione, che ricordiamo è soprattutto una missione”, ha concluso il sindacalista.