Home Archivio storico 1998-2013 Tirocinio formativo attivo “Declassati e beffati”: i Tfa ordinari in piazza il 15 luglio

“Declassati e beffati”: i Tfa ordinari in piazza il 15 luglio

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Intanto è stato creato un coordinamento nazionale dei Tfa ordinari per organizzare la protesta e diffondere i problemi di reclutamento del personale docente, insieme ai malumori che i vuoti normativi lasciano sul campo. Contestualmente è stato diffuso un comunicato, dopo la presa di posizione dell’Adi che si rivolgerà al Tar del Lazio, coinvolgendo tutti coloro che temono di essere superati dai Tfa speciali.
Questo il comunicato
“Noi abilitati del Tirocinio Formativo Attivo Ordinario siamo il futuro di una scuola di qualità e incarniamo la speranza di riscattare la pratica didattica dalle vecchie metodologie frontali e soporifere.
Formati sulla base delle proprie discipline e delle più attuali strategie pedagogico-didattiche, avendo dimostrato di possedere in sede di esame le competenze propedeutiche alle pratiche di insegnamento/apprendimento, chiediamo il riconoscimento della preparazione e della professionalità raggiunta durante questo percorso di tirocinio, poiché siamo convinti di poter apportare il rinnovamento necessario alla scuola italiana.
Sulla base del D.M. 249/2010 la nostra abilitazione risulta, invece, declassata rispetto a quella conseguita con i cicli della SSIS, cui era sempre spettato l’inserimento nelle Graduatorie ad esaurimento, unico canale utile per ottenere l’immissione in ruolo per scorrimento. A differenza di quanto avvenuto sempre in passato, quindi, al titolo conseguito con il TFA spetterebbe la magra progressione in seconda fascia delle Graduatorie d’Istituto, dalle quali è difficilmente ottenibile un incarico annuale, né si potrà mai ambire al posto di ruolo a tempo indeterminato.
La discriminazione non termina qui: con l’ultimo D.M. 572/13 emanato il 27 giugno, infatti, le Graduatorie ad esaurimento vengono integrate solo per chi ha conseguito il titolo di abilitazione all’estero e per chi ha congelato la SSIS dell’ultimo ciclo 2007-08 e, iscrittosi con riserva all’epoca, ha poi completato la formazione e ottenuto il titolo frequentando il nostro stesso corso di TFA appena concluso.
L’ultima beffa è poi arrivata nei primi giorni di luglio, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto istitutivo dei PAS (exTFA speciali), i percorsi abilitanti speciali riservati a chi vanta un’anzianità di servizio di almeno tre anni scolastici, privi di qualunque forma di selezione.
Di fronte alla diminuzione del fabbisogno di personale docente, dovuta alla riduzione strutturale dei pensionamenti causata dalla riforma Fornero, s’impone, a nostro avviso, la necessità di selezionare in base al merito gli insegnanti che potranno ricoprire i pochi posti vacanti, tenendo conto altresì della presenza di oltre 120000 abilitati SSIS che già popolano le graduatorie ad esaurimento.
Per questo motivo riteniamo ingiusta ogni forma di equiparazione tra chi, come noi del TFA ordinario, ha superato tre dure e complesse prove selettive di accesso, e chi, come coloro che si abiliteranno con i PAS, godrà dell’ennesima sanatoria fondata sul semplice requisito dell’anzianità di servizio, che non può essere automaticamente sinonimo di qualità.
Chiediamo perciò al ministro Carrozza di valorizzare adeguatamente il merito da noi dimostrato attraverso:
– la riapertura e l’inserimento nella terza fascia delle Graduatorie ad esaurimento dei neo-abilitati con il TFA ordinario, con un punteggio pari a quello conferito negli anni precedenti agli abilitati SSIS;
– la distinzione meritocratica tra i TFA ordinari e i PAS, da concretizzare impedendo a questi ultimi (rientrati in gioco per una mera anzianità di servizio) di superare gli abilitati tramite TFA Ordinario nelle graduatorie;
– la continuazione dell’esperienza formativa e meritocratica mediante l’emanazione del bando di un secondo cicloper i neo laureati.
Solo accogliendo queste richieste, infatti, verrebbe affermata pienamente l’uguaglianza dei diritti fondata sul merito e non sulla permanenza in graduatoria, la quale da sola non garantisce un’adeguata preparazione didattica e disciplinare, anzi svilisce agli occhi del Paese intero la figura del docente che, invece, si è dichiarato di voler valorizzare.”

Gruppo neo-abilitati del TFA ordinario in mobilitazione