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Didattica a distanza obbligatoria, ma tocca precisare meglio: quando entrerà a regime?

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Con il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri del 6 aprile 2020, si precisa che il personale docente, durante la sospensione delle attività didattiche per l’emergenza Coronavirus, assicura la didattica a distanza utilizzando gli strumenti informatici che possiede.

Didattica a distanza da volontaria a obbligatoria

Nel decreto legge approvato dal Governo Conte ci sono delle novità importanti che riguardano la scuola, ad esempio all’art.2, norma riferita alle “Misure urgenti per l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2020/2021”, c’è il comma 3 che dispone quanto segue: “In corrispondenza della sospensione delle attività didattiche in presenza a seguito dell’emergenza epidemiologica, il personale docente assicura comunque le prestazioni didattiche nelle modalità a distanza, utilizzando strumenti informatici o tecnologici a disposizione”.

Tocca precisare meglio ed entrare nel merito

A quanto sembrerebbe, se il testo licenziato dal Consiglio dei Ministri fosse identico alle bozze di decreto legge circolate in questi giorni, la didattica a distanza diventerebbe obbligatoria per l’anno scolastico 2020/2021, in quanto l’art.2 si riferisce alle misure urgenti riferite al prossimo anno scolastico e non all’anno in corso.

Se così fosse, per i mesi che mancano alla conclusione dell’anno scolastico 2019/2020, la didattica a distanza continuerebbe ad essere regolata come è stato fino ad adesso e continuerebbe ad essere un’attività volontaria, ma eticamente fondamentale, da parte dei docenti.

E’ importante sottolineare che la norma approvata dal Consiglio dei Ministri non entra nel merito sulla tipologia di didattica a distanza da adottare, se sincrona o asincrona, se attraverso collegamenti su una piattaforma piuttosto che un’altra. La norma non tocca nemmeno la libertà di insegnamento del docente, che potrà decidere i tempi, i metodi e le strategie didattiche più opportune da attuare per la didattica a distanza.

Ci si prepara ad eventuali stop futuri

Se le ipotesi interpretative della norma, fatte tra l’altro sulle bozze circolate, dovessero essere confermate dal testo ufficiale, sembrerebbe che il Governo abbia voluto prepararsi ad altri stop delle attività didattiche future, che si potrebbero verificare nell’anno scolastico 2020/2021.

In buona sostanza si teme, vista la difficoltà di trovare un vaccino che ci renda immuni al coronavirus, che già dal prossimo autunno la scuola sia costretta a sospendere le attività didattiche in presenza. Allora, in tal caso verrebbe in “soccorso” proprio l’art.2, comma 3 del decreto legge di oggi 6 aprile 2020, attraverso cui assicurata la didattica a distanza in tutte le scuole di Italia.

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