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Dimensionamento: le Regioni protestano, ma il Ministro garantisce che non ci saranno tagli

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“Il tema del dimensionamento scolastico è un tema che abbiamo affrontato con un equilibrio che ci è stato riconosciuto dalla gran parte delle Regioni: non ci saranno tagli alle scuole, non ci saranno tagli agli istituti, ai plessi scolastici, non ci sarà quindi una diminuzione del servizio scolastico, ci sarà una razionalizzazione degli istituti giuridici con risorse che verranno reinvestite per il personale dirigenziale delle scuole”: sono le parole, secondo quanto riporta l’Ansa, pronunciate nella giornata del 17 marzo dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, a margine di un incontro sulle scuole del cratere sismico.
Per quello che riguarda la razionalizzazione il Ministro ha aggiunto: “Devo dire che diamo attuazione a una disposizione della Commissione Europea e posso anche aggiungere che miglioriamo persino il rapporto previsto a regime e che era stato derogato durante il covid”.

Proprio nei giorni scorsi, in fase di conversione in legge del Decreto n. 3 dell’11 gennaio 2023, il Parlamento – grazie anche ad un emendamento proposto dallo stesso Governo – ha aumentato le risorse disponibili per il territorio del cratere sismico del Centro Italia; grazie a questo intervento sarà possibile derogare al numero minimo e al numero massimo di studenti per classe fino al 2028, scongiurando quindi chiusure di plessi scolastici in zone già in sofferenza.
“Questo – ha spiegato ancora Valditara – vorrà dire più docenti, più dirigenti scolastici. Diamo così una risposta in particolare a quelle sedi scolastiche parzialmente o totalmente inagibili, quelle ospitate in strutture di emergenza”.
Sarà quindi possibile – ha concluso il Ministro – intervenire per limitare il pericolo di spopolamento nelle zone terremotate  per prestare maggiore attenzione alle piccole comunità, alle aree disagiate, come quelle di montagne.

Resta il fatto che, a torto o a ragione, non si fermano le proteste delle regioni e delle organizzazioni sindacali sulla questione.
Quasi quotidianamente, infatti, si registrano dichiarazioni preoccupate riferite a realtà e territori diversi.
Nelle prossime settimane le Regioni dovranno mettere a punto i propri piani di razionalizzazione e vedremo cosa succederà.