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Disabilità visive: nuovi strumenti per l’apprendimento della matematica.

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La matematica, si sa, è materia ostica un po’ per tutti, ma per gli alunni non vedenti e ipovedenti le difficoltà si moltiplicano. E gli ostacoli incontrati nell’apprendimento delle scienze numeriche si riflettono anche nelle scelte universitarie. Nei corsi di laurea scientifici e tecnologici, infatti, gli studenti con disabilità visive sono assai sottorappresentati: matematica e ingegneria sono le facoltà che registrano le percentuali più basse di iscrizioni (rispettivamente 16% e 12%).
Nel mondo ci sono 135 milioni di ipovedenti gravi e 45 milioni di non vedenti. Di questi, uno su cinque è un bambino. Sebbene il 90% dei casi sia concentrato nei Paesi in via di sviluppo, le disabilità visive sono assai diffuse anche nei Paesi più avanzati: in Italia, ad esempio, le persone non vedenti sono aumentate del 30% circa negli ultimi vent’anni e sono oltre 3.000 i non vedenti in età scolare. 
Proprio ai piccoli e giovani non vedenti hanno pensato alcuni ricercatori della Scuola di Arte e Design dell’Università dell’Illinois che hanno realizzato piccole sculture sulla cui superficie sono riprodotte equazioni e formule matematiche in Nemeth-Braille (un’estensione del codice Braille specifica per i simboli matematici). I ricercatori sono partiti da semplici modellini in legno di balsa che sono stati poi trasformati in immagini digitali tridimensionali per poter affinare la forma attraverso il computer e collocare formule ed equazioni nella posizione più appropriata. Da questi modelli sono quindi state realizzate le strutture definitive in bronzo, materiale resistente all’usura e agli urti. Manipolando questi curiosi oggetti, secondo i ricercatori statunitensi, i piccoli non vedenti riuscirebbero ad apprendere molto più facilmente formule e calcoli matematici.