
L’autorevolezza degli insegnanti passa per l’assunzione, da parte loro, di comportamenti in linea con il ruolo centrale per l’educazione dei giovani: non si ammettono errori. Né a scuola, né fuori. E neanche sui social media, dove troppo spesso si assumono comportamenti oltre le righe e non consoni con il ruolo di educatore. A ribadirlo è stato, sabato 31 maggio, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
La precisazione del numero uno del dicastero bianco arriva a poche ore dal messaggio minaccioso, girato sui social e denunciato da Fratelli d’Italia su Instagram, rivolto nei confronti della premier (“Auguro alla figlia della Meloni la sorte della ragazza di Afragola“) che sarebbe stato prodotto da un professore dipendente del ministero dell’Istruzione e del Merito: lo stesso ministro dell’Istruzione ha prima annunciato immediati accertamenti sul caso. E subito dopo precisato che non intende soprassedere su eventuali comportamenti futuri di questo stampo, da condannare senza se e senza ma, messi in atto da insegnanti.
Le dichiarazioni del Ministro
“La figura del docente – ha fatto sapere il numero uno del Mim – è di straordinaria importanza nella formazione dei giovani, non solo nell’impartire saperi ma anche nell‘educare al rispetto verso gli altri. È indispensabile che i docenti stessi siano per primi sempre consapevoli della profonda responsabilità e dello straordinario valore sociale del loro ruolo”.
Secondo Valditara, “proprio a tutela della stragrande maggioranza degli insegnanti che tengono atteggiamenti esemplari, non possiamo più tollerare comportamenti di singoli che sui social o in pubblico tradiscono quel decoro e quella dignità che devono caratterizzare una professione così delicata. Il Ministero, attraverso i suoi organi competenti, sanzionerà quanti per i loro atti non sono degni di far parte della nostra scuola.
I precedenti
Ricordiamo che dopo l’esplosione del caso di Christian Raimo – l’insegnante romano sospeso per alcuni mesi a causa di pesanti esternazioni contro lo stesso ministro Valditara – e della maestra di scuola primaria iscritta alla piattaforma Onlyfans e per questo licenziata dalla scuola paritaria dove lavorava, il Ministero dell’Istruzione e del Merito starebbe lavorando ad un codice etico per insegnanti e personale scolastico.
Cosa dice la normativa
Come abbiamo già avuto modo di scrivere, la responsabilità del docente e in generale del personale scolastico consiste nel danno che un dipendente può causare alla sua amministrazione, causa di responsabilità civile verso terzi; responsabilità penale; responsabilità amministrativa e contabile; responsabilità disciplinare.
L’articolo 28 della Costituzione recita: I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative degli atti compiuti in violazione dei diritti.
Ricordiamo che durante tutto il periodo in cui un alunno è affidato alla scuola, il docente ne è responsabile, altrimenti una mancata osservanza di tale obbligo darebbe origine ad una responsabilità per omissione ovvero ad una culpa in vigilando.
Le responsabilità, tuttavia, non si esauriscono con l’uscita dai confini della scuola dove si presta servizio: atteggiamenti inappropriati, comportamenti o comunicazioni violente, ma anche attacchi manifesti, attraverso i social media, verso la propria amministrazione pubblica possono essere motivo di sanzione.
Rimane da comprendere, tuttavia, quali sono i limiti di tali comportamenti: per capire fino a dove si possono spingere gli insegnanti, a cui non si può certamente vietare il diritto di espressione, è bene che vengano approvate e pubblicate degli esempi pratici di linee di condotta. E il codice etico, in fase di attuazione, rientra tra questi documenti di indirizzo.