
Due fratellini di 6 e 9 anni, un maschio e una femmina, hanno vissuto fino a pochi giorni fa in totale isolamento in una cascina di Lauriano, nel Torinese, senza essere mai stati iscritti all’anagrafe né aver frequentato un solo giorno di scuola. La loro esistenza era sconosciuta al mondo esterno fino a quando un sopralluogo delle autorità, resosi necessario in seguito a un’ordinanza di sgombero per un’alluvione, non ha rivelato la loro drammatica condizione.
A fare la scoperta sono stati i carabinieri, intervenuti su disposizione della sindaca Mara Baccolla. Il contesto in cui i bambini vivevano, secondo quanto riportato dai servizi sociali del Ciss di Chivasso, era caratterizzato da gravi carenze igienico-sanitarie e da un totale isolamento sociale. I piccoli, secondo le prime informazioni, indossavano ancora i pannolini.
I genitori, due cittadini olandesi residenti da qualche anno in Italia, hanno difeso le proprie scelte parlando di “educazione alternativa”. Il padre, uno scultore, ha sostenuto che i figli erano in Italia da appena due settimane e che seguivano corsi online. Ha inoltre affermato che i bambini disponevano di giocattoli, computer personali, strumenti musicali, attrezzature sportive e che in estate andavano a cavallo. Ma la realtà osservata dagli operatori sociali racconta un’altra storia.
La Procura per i Minori ha disposto l’affidamento dei due bambini a una comunità protetta. Nel provvedimento, i giudici parlano chiaramente di “assenza di assistenza idonea da parte dei genitori” e di “incuria e isolamento”. Il Collegio ha evidenziato l’assenza della madre e l’incapacità del padre di garantire uno sviluppo adeguato per i figli, escludendo quindi un ritorno immediato alla famiglia di origine.
Nel frattempo, il Ciss ha avviato le pratiche per fornire ai bambini una documentazione ufficiale, l’accesso alle cure pediatriche e un percorso educativo regolare. “È una vicenda delicata – ha commentato la sindaca -. L’aspetto che ora più ci preme e che questi bambini possano trovare un equilibrio“.
La notizia, come riporta ANSA, anticipata da La Stampa e rilanciata da diversi media piemontesi, ha suscitato un’ondata di emozione e interrogativi. Come è stato possibile, nel 2025, che due bambini crescessero per anni nell’ombra, senza che nessuno se ne accorgesse? La risposta ora è affidata alle autorità, che stanno cercando di ricostruire con precisione la storia di questi piccoli invisibili.