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Elezioni regionali, Storace: estirperemo l’amianto dalle scuole

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A pochi giorni dalle elezioni di fine febbraio si infiamma la contesa politica. Anche a livello regionale. Come nel Lazio, dove Francesco Storace, candidato per il centrodestra a governatore, è tornato a parlare di presenze di amianto all’interno degli istituti pubblici. Ad iniziare da quelli scolastici.
“Il problema dell`amianto – dice Storace – sarà una priorità per la Regione Lazio se il centrodestra vincerà la sfida per governare la Pisana. Agevoleremo la collaborazione tra i vari enti preposti con la regia del Centro regionale amianto e la collaborazione dell`Osservatorio nazionale amianto per accelerare il monitoraggio e le bonifiche su tutto il territorio. Ma è dalle scuole che si deve cominciare, e dall`assistenza e dalla tutela di chi purtroppo è già colpito dalle gravi conseguenze dell`inquinamento da amianto. Garantiremo i malati e le loro famiglie. Ripartiremo da una sanità senza sprechi, attenta ai reali bisogni e alle vere emergenze della cittadinanza”.
Per il candidato del centro-destra, la cui coalizione si compone di una lunga lista di partiti, “è arrivato il momento che una grave minaccia alla salute come quella rappresentata dall`amianto sia debellata una volta per tutte. Da troppo tempo – ha continuato Storace – si parla e si discute, ma la mancanza di un vero coordinamento, di un controllo serio ed attento da parte degli organi regionali preposti, ha fatto sì che un rischio cui Roma, il Lazio e il Paese intero cercano di fare fronte da settant`anni, ad allora infatti risale il primo disegno di legge, non sia ancora stato adeguatamente affrontato e risolto”.
Vale la pena ricordare che nel novembre scorso l’Associazione nazionale dei costruttori edili ha pubblicato i dati riguardanti lo stato dei 44mila edifici scolastici italiani. Di questi, almeno 2mila conterrebbero ancora delle presenze di amianto. Sulla grave nocività alla salute di questa sostanza non vi sono più dubbi. Sulla sua definitiva estirpazione dalle scuole italiane, invece, ne rimangono ancora tanti.