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Esami di maturità 2019, ecco chi potrà aspirare al bonus di 5 punti

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La Commissione degli esami di Stato 2019 potrà, come è sempre accaduto negli esami di maturità degli ultimi lustri, assegnare un bonus fino a 5 punti per tutti gli studenti che hanno raggiunto un certo credito scolastico e, in sede di esame, hanno avuto un certo punteggio nelle prove di esame.

Ecco chi potrà aspirare al bonus dei 5 punti

I candidati che abbiano conseguito un credito scolastico di almeno trenta punti (30/40 di credito scolastico) e un risultato complessivo nelle prove di esame pari almeno a cinquanta punti (50/60 totale punteggio della I, II prova e colloquio).

È utile ricordare che con il d.lgs. 62/2017 è stato introdotto un nuovo punteggio di calcolo del credito scolastico, tale da arrivare al massimo a 40 punti totali. In terza si possono avere massimo 12 punti, in quarta massimo 13 e in quinta massimo 15, per un totale di 40 punti di credito, ovvero il 40% del punteggio massimo dell’esame di Stato che è cento centesimi e lode. In buona sostanza le prove di esame hanno un peso del 60% rispetto al voto complessivo.

Condizione necessaria ma non sufficiente per avere il bonus fino ad un massimo di 5 punti agli esami di Stato è quello che il candidato raggiunga allo scrutinio finale almeno 30 punti di credito scolastico. Per potere ottenere tale bonus, oltre ad un credito uguale o superiore a 30 punti, necessitano almeno 50 punti nella somma dei punteggi delle 2 prove scritte e del colloquio di esame.

In buona sostanza un candidato che abbia totalizzato almeno 80 punti su 100, tra credito scolastico e prove di esame, potrà aspirare al bonus di 5 punti.

Negli anni precedenti questa soglia era più alta e sbilanciata sulla valutazione delle prove di esame. In passato tale bonus poteva essere assegnato agli studenti che totalizzavano 85 punti su 100, tra credito scolastico (almeno 15 punti) e prove di esame (almeno 70 punti).

Adesso serve un credito scolastico di almeno 30 punti, che significa uno studente valutato in media tra il 7 e l’8, e 50 punti della valutazione delle tre prove (due scritte e una orale) che significa avere preso in media un voto tra l’8 e l’8,5.

La norma che regola il bonus dei 5 punti

Ai sensi dell’art.18, comma 5, del d.lgs.62/2017, la commissione d’esame può motivatamente integrare il punteggio fino a un massimo di cinque punti ove il candidato abbia ottenuto un credito scolastico di almeno trenta punti e un risultato complessivo nelle prove d’esame pari almeno a cinquanta punti.

Questa norma legislativa è ripresa nell’O.M. n.205 del 11 marzo 2019 all’art.14, comma 11, in cui è scritto che Nella stessa riunione, o in riunioni successive, la commissione determina i criteri per l’eventuale attribuzione del punteggio integrativo, fino a un massimo di cinque punti, per i candidati che abbiano conseguito un credito scolastico di almeno trenta punti e un risultato complessivo nelle prove di esame pari almeno a cinquanta punti, nonché i criteri per l’attribuzione della lode.