Home Archivio storico 1998-2013 Generico Eurispes: concreto rischio di tensioni sociali

Eurispes: concreto rischio di tensioni sociali

CONDIVIDI

E’ il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, illustrando un rapporto sulla crisi economica e la tenuta sociale del Paese a dire :”Continuare a parlare solo di rigore, tagli, sacrifici e vincoli, nella totale assenza di un progetto, di un’idea di prospettiva, di una visione strategica per il rilancio del Paese, rischia di alimentare un senso di smarrimento e di totale sfiducia che potrebbe portare nel breve-medio termine ad una nuova stagione di rivendicazione e proteste difficilmente governabili. Con il rischio concreto che la situazione possa complicarsi ulteriormente e sfuggire di mano”.
E l’Eurispes sottolinea ancora: Diminuisce la ricchezza, aumenta il debito pubblico e raddoppia la disoccupazione; una situazione che sta iniziando ad investire, oltre al nostro Paese, economie considerate forti come quella tedesca e francese. Si acuisce il fenomeno dell’impoverimento e della proletarizzazione dei ceti medi. E in questo clima rovente il distacco avvertito dai cittadini nei confronti delle istituzioni rischia di alimentare rivendicazioni e proteste difficili da governare. Visto anche il livello di fiducia degli italiani nelle istituzioni che e’ particolarmente basso, vicino ai limiti di guardia.
Una sfiducia aumentata in modo significativo negli ultimi 2 anni e sfociata nel preoccupante dato del 2012: più di 7 italiani su 10 hanno dichiarato una sfiducia crescente verso le istituzioni. Ma i recenti fatti di cronaca giudiziaria che hanno investito i principali partiti politici e alcune delle più importanti istituzioni territoriali, portano a immaginare un quadro ancora più compromesso, un distacco preoccupante tra i cittadini e le Istituzioni, in un momento in cui, al contrario, ci sarebbe estremo bisogno di un governo capace di dare risposte ai complessi processi sociali in atto.
“Per la prima volta- secondo Fara- si stanno avvitando su se stesse tre diverse crisi: oltre a quella economica e a quella sociale, si aggiunge una degenerazione preoccupante del quadro politico-istituzionale. Siamo insomma di fronte alla ‘tempesta perfetta’. E gli effetti di questo pericoloso amalgama rischiano di essere sottovalutati”.