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Falso diploma, collaboratore scolastico dovrà risarcire 23mila euro al Mim: cifra ridotta, aveva solo mansioni “esecutive”

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Un collaboratore scolastico ha lavorato per anni in varie scuole lombarde con un diploma di maturità falso: l’uomo è stato condannato a risarcire 23.900 euro indebitamente incassati al Ministero dell’Istruzione e del Merito. Lo riporta Il Giorno.

Istituto paritario già finito nella bufera

Il finto diploma di istituto alberghiero riportava il voto massimo, 100 su 100. Il 49enne calabrese, però, non ha mai frequentato la scuola in questione. Nel 2017 l’uomo aveva iniziato a lavorare presentando domanda di inclusione nelle graduatorie di istituto e di circolo di terza fascia del personale Ata per il triennio successivo, dichiarando di possedere il titolo conseguito in un istituto paritario della provincia di Salerno.

L’istituto era già finito nella bufera qualche anno fa, a seguito di un’inchiesta che ha messo nel mirino centinaia di diplomi considerati falsi. Nel 2021, poi, il collaboratore scolastico ha ottenuto il contratto a tempo indeterminato.

L’Ufficio scolastico territoriale ha poi effettuato controlli sulle dichiarazioni sostitutive presentate. A fine novembre è arrivata la risposta da Salerno, che ha comunicato che il nominativo del 49enne non era inserito negli elenchi allegati alla richiesta di pergamene dell’istituto paritario che aveva detto di aver frequentato.

Chiesti inizialmente 47mila euro di risarcimento

La conferma è arrivata qualche giorno dopo pure dalla scuola. A quel punto, i tecnici hanno cancellato il suo nome dalle graduatorie; e di conseguenza l’istituto dove lavorava ha risolto il contratto a tempo indeterminato. Da lì è partita la segnalazione alla Procura contabile: i magistrati hanno analizzato gli atti e chiesto la condanna dell’ormai ex bidello (a giudizio anche nel penale per falsità ideologica) a risarcire 47.878,11 euro.

L’avvocato dell’uomo ha chiesto l’assoluzione, contestando la falsità del diploma e sostenendo che il suo assistito ha in ogni caso svolto il suo compito di bidello “irreprensibilmente”. I giudici hanno ritenuto provata la condotta illecita, ma hanno ridimensionato la cifra da restituire al Ministero, dimezzandola a 23.900 euro. Il motivo? “La prestazione lavorativa resa in assenza di titolo valido si è esplicata anche in mansioni di tipo meramente esecutivo come, ad esempio, la pulizia dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi”.

Diplomi falsi per lavorare a scuola, docenti e collaboratori scolastici a processo

Qualche giorno fa abbiamo parlato di un giro d’affari illecito di oltre 7,5 milioni di euro che ha permesso a numerose persone di ottenere posti di lavoro nel settore scolastico con diplomi falsi, pagati fino a 7mila euro. La truffa, con base nel Cilento, in provincia di Salerno, è al centro di un’inchiesta della Procura di Vallo della Lucania che porterà a processo oltre 500 imputati.

Secondo quanto riportato dal Corriere, il Tribunale di Salerno ha unificato due filoni d’indagine. Il processo inizierà a ottobre e riguarda reati di corruzione e truffa aggravata, con circa 700 capi d’imputazione. L’indagine è partita nel 2018 dopo segnalazioni di anomalie nei titoli presentati per le assunzioni.

Sono stati individuati circa 400 diplomi falsificati, molti provenienti da un istituto paritario di San Marco di Castellabate. I documenti venivano utilizzati per ottenere incarichi di insegnamento e posizioni amministrative. Il costo di un falso diploma variava tra 1.000 e 4.000 euro.