Attualità

Gaia Bianchi, l’influencer 19enne che ha lasciato la scuola a 16 anni: “Guadagno più di un chirurgo di una clinica privata”

Si parla spesso di merito e di futuro dei ragazzi, così come si discute spesso dei modelli a cui fanno riferimento i giovanissimi di oggi. Stanno facendo scalpore le parole dell’influencer 19enne Gaia Bianchi, intervistata da Il Messaggero Veneto.

La ragazza ha un seguito impressionante sui social, contando più di 3 milioni di followers su TikTok e più di 2 su Instagram. La giovane ha spiegato di aver lasciato la scuola dopo aver compiuto i sedici anni per dedicarsi proprio al suo lavoro, che svolge da quando ne aveva quattordici, che a quanto pare le permette di guadagnare molti soldi.

Perché parlare dei propri guadagni in modo sfrontato?

La ragazza non lo nasconde poi più di tanto: “Guadagno più di un chirurgo di una clinica privata di lusso”, ha detto, come riporta Skuola.net. Per lei, il modello da seguire è Chiara Ferragni. “Certo, il futuro è tutto da costruire, ma per ora aumento i follower. Chiara Ferragni ne conta 30 milioni e nel mio ambiente è un mito per tutti”, ha aggiunto.

Proprio in questo periodo, come scrive su Instagram il giornalista e docente Christian Raimo, sono nati addirittura corsi di laurea in università private che insegnano a svolgere il mestiere dell’influencer. Al di là del guadagno della giovane che, se percepito legalmente, nonostante possa far storcere il naso a molti, è legittimo, fa riflettere l’esempio che viene dato ai giovani, come se l’importante fosse solo la ricchezza, il lusso sfrenato, le borse griffate e i viaggi in località di lusso.

Il messaggio che viene recepito da molti giovani è che la scuola non serve, meglio costruirsi una carriera del genere e avere soldi “facili”.

Per i ragazzi contano solo i soldi?

Riecheggiano le parole del procuratore capo della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, che lo scorso 8 novembre ha partecipato ad un convegno a Napoli su etica, legalità, economia. Le parole da lui pronunciate durante un discorso in merito alla società e alla scuola sono davvero forti.

“Oggi ai ragazzi non bisogna parlare di etica, ma di soldi, solo così i ragazzi ti ascoltano. Bisogna loro spiegare quanto guadagna un corriere della droga, ma anche cosa rischia. Oggi non si conta in base a cosa si è, ma in base a cosa si ha: un insegnante che arriva con una vecchia Fiat Tipo a scuola è visto dai ragazzi come uno sfigato. Mentre il cafone che arriva al pub con il Suv è visto come un esempio”, ha detto, facendo un paragone.

Gratteri ha tirato in ballo anche le serie tv, dal suo punto di vista colpevoli dell’imbruttimento degli atteggiamenti dei ragazzi, a suo dire sempre più violenti. Probabilmente, visto anche la location in cui ha proferito queste parole, ha fatto riferimento alla fiction Rai Mare Fuori.

La professoressa palermitana Giovanna Corrao ha discusso in merito al rischio di emulazione di figure negative che i giovani osservano in prodotti culturali nel genere (Mare Fuori, per chi non lo sapesse, è ambientata in un Ipm, un istituto penale minorile). Spesso, senza un filtro, senza la visione accompagnata dagli adulti, i ragazzini faticano a capire il messaggio della serie, il contesto, e finiscono per vedere personaggi criminali come eroi da seguire.

Redazione

Articoli recenti

Procedimento disciplinare carico di Christian Raimo docente e scrittore accusato di violazione del codice etico dei dipendenti pubblici

A carico di Christian Raimo, docente di storia e filosofia a Roma, ma anche storico,…

16/05/2024

Il velo scuola? È giusto vietare di indossarlo, la religione non va ostentata: la Cedu respinge il ricorso di tre studentesse musulmane

È lecito impedire di indossare il velo a scuola: lo ha stabilito la Corte europea…

16/05/2024

Esiti mobilità docenti 2024-2025, venerdì 17 maggio saranno resi noti già nella mattinata con un avviso sulla mail registrata su Polis

Nella mattinata di venerdì 17 maggio i docenti di ruolo interessati che hanno presentato istanza…

16/05/2024

Stop al registro elettronico, l’esperimento. Un papà si lamenta: “I ragazzi non possono perdere tempo dirsi i compiti”

Qualche mese fa, a febbraio, abbiamo trattato il caso di una scuola media di Firenze,…

16/05/2024

Intelligenza artificiale, Di Meglio (Gilda): con atenei esteri che vendono titoli fasulli avremo docenti ignoranti, ben venga

Questa mattina a Milano, presso l’ISS Schiaparelli-Gramsci di Milano, si è svolto il convegno dedicato…

16/05/2024

Il Santo protettore degli insegnanti, Jean-Baptiste de La Salle, il don Milani ante litteram, ha ancora qualcosa da dirci

Riemerge in questi giorni, dalle nebbie della storia francese, un personaggio ignoto ai più e…

16/05/2024