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Giannini: d’ora in poi per diventare docente bisogna fare il concorso, ma le GaE vanno svuotate

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“Il concorso resta da questo momento in poi l’unico strumento per accedere al mondo della scuola”.

Lo ha ribadito il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: il 20 ottobre, parlando nel corso di un question time a Palazzo Madama, il responsabile del Miur ha dichiarato in aula che fare un concorso pubblico per diventare insegnante “diventerà un meccanismo che con cadenza triennale potrà consentire a chi si laurea di entrare nel mondo della scuola attraverso la porta principale”.

A proposito delle Graduatorie ad esaurimento, Giannini però ha lasciato aperta una porta. E nemmeno secondaria. Perché, riferendosi alle GaE, ha spiegato che ora “è necessaria una fase transitoria per arrivare alla loro soppressione definitiva” e dunque fino a quel momento per le assunzioni resterà il doppio canale: “50% attraverso il concorso e 50% dalle graduatorie”.

Parlando, infine, dell’ultimo concorso per docenti, bandito nel 2016, Giannini ha tenuto a dire che le procedure concluse sono il 55% e hanno riguardato 21.640 posti: tutti i vincitori – ha concluso il ministro – saranno assunti nel triennio 2016-2018 e che i tempi di svolgimento delle procedure corrispondono alla complessità delle stesse.

Ricordiamo che a causa dell’alto numero di bocciature da parte delle commissioni, circa 20mila dei 63mila posti messi a bando non verranno assegnati. Favorendo proprio i docenti precari abilitati oggi presenti nelle GaE (anche se non vale per tutte le graduatorie provinciali, perchè diverse risultano già esaurite).

 

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