
In occasione della Giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo Telefono Azzurro insieme a BVA Doxa ha realizzato un’indagine su questi fenomeni sempre più diffusi tra i giovani.
Secondo giovani e genitori, il cyberbullismo è un qualcosa che può avere serie conseguenze sulla salute mentale e fisica degli adolescenti. Il 51% degli intervistati afferma di aver assistito online a episodi di derisione o critiche per l’aspetto fisico di qualcuno. I dati del Telefono Azzurro evidenziano come i deepfake rappresentino una delle nuove frontiere del cyberbullismo, in grado di amplificare le conseguenze negative per le vittime, minandone sicurezza e fiducia in sé stessi e negli altri. Il 40% dei giovani teme che tali contenuti possano distruggere le loro relazioni sociali e la loro reputazione.
Secondo il Children’s Media Literacy Report 2024 dell’Ofcom il 31% dei bambini e adolescenti tra gli 8 e i 17 anni ha dichiarato di aver subito episodi di bullismo online, dato superiore rispetto al 18% che ha riportato esperienze di bullismo offline. Dunque, come prevedibile, il fenomeno del cyberbullismo è in forte crescita a livello globale.
In Italia i casi più frequenti sono tra le ragazze e tra gli studenti di età compresa fra gli 11 e i 13 anni. Le ragazze sono più esposte rispetto ai maschi sia tramite app di messaggistica sia attraverso i social media. I ragazzi mostrano una maggiore tendenza all’aggressività fisica e al coinvolgimento in scontri fisici, con il 14% dei ragazzi coinvolti in tali episodi. Al contrario, le ragazze sono più inclini a forme di bullismo relazionale o psicologico, spesso perpetrate proprio attraverso il cyberbullismo.
Il presidente di Telefono Azzurro Ernesto Caffo, nel corso dell’evento alla Camera, organizzato nell’ambito della promozione della legge 70/24 per il contrasto al bullismo ha affermato: “I dati che emergono dalla nostra indagine sono un campanello d’allarme per tutti noi. La cronaca ci mostra quotidianamente come tanti ragazzi vivono situazioni gravissime e continuano a verificarsi episodi estremamente preoccupanti legati al bullismo e al cyberbullismo, fenomeni che lasciano ferite profonde nei nostri giovani, influenzandone il benessere psicologico e lo sviluppo. La legge 70 è solo un punto di partenza per la lotta a bullismo e cyberbullismo: è essenziale che le istituzioni si impegnino maggiormente con politiche e interventi mirati, ma è altrettanto cruciale che le famiglie e le scuole diventino luoghi di ascolto e supporto. Dobbiamo lavorare insieme per creare un ambiente sicuro, sia online che offline, per ogni bambino e adolescente, e per farlo è fondamentale investire nella costruzione di un sistema organico che coinvolga pubblico, sociale, scuole e famiglie”.