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Gravi i tagli agli appalti di pulizia nelle scuole

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Negli ultimi anni i suddetti fondi sono passati da oltre 550 milioni a 390 milioni di euro e questo ha già pesantemente inciso sul reddito già esiguo di circa 21.000 lavoratrici e lavoratori Ex Lsu e c. d.
Le recenti dichiarazioni del Ministro Maria Chiara Carrozza, confermate nei contenuti del suddetto Decreto, hanno palesemente concretizzato la possibilità di ulteriori tagli ai citati servizi e ciò determinerà una ricaduta sociale gravissima sull’occupazione e sul reddito dei lavoratori ad essi addetti e, va evidenziato, creerà danni importanti al funzionamento di molti istituti e al mantenimento dell’igiene e alla sicurezza di locali frequentati da alunni, docenti e personale scolastico.
Questi lavoratori, va ricordato che, sono il risultato di un progetto sociale condiviso nel 2001 con il MIUR e altri Ministeri interessati e tutto ciò ha permesso a 28.000 lavoratori di essere stabilizzati dopo anni di precariato nella pubblica amministrazione o come Lavoratori Socialmente Utili, che hanno sostato per decenni in cassa integrazione o nelle liste di mobilità, e di dare risposta alle scuole che per effetto del congelamento delle assunzioni avevano gli accantonamenti delle risorse ma non potevano acquisire personale per svolgere servizi di pulizia e ausiliari.
Il Sindacato, in questi ultimi anni, ha responsabilmente avviato ogni possibile confronto con il MIUR per razionalizzare i servizi ma con l’esplicito obiettivo, fino ad ora sempre condiviso dallo stesso Ministero, di assicurare la continuità dell’occupazione e del reddito per tutti i lavoratori interessati.
Prendiamo atto invece, dalle dichiarazioni del Ministro e dall’esito dell’ultimo incontro con la dirigenza del MIUR il 19 giugno scorso, che di fatto sono intenzionati a proseguire nella direzione opposta agli atti e agli obiettivi finora assunti con le organizzazioni sindacali, determinando una pesantissima ricaduta sociale per migliaia di lavoratrici e lavoratori con salari già esigui e, dunque, che con tali ulteriori tagli rischiano di scivolare sotto la soglia di povertà. Contravvenendo inoltre, agli impegni di stabilizzazione previsti dai dispositivi normativi: D. Interministeriale n. 65 del 20 aprile 2001 e la legge 3/5/1999 n. 124, che sono stati alla base per l’avvio del progetto di stabilizzazione del personale EX LSU e dei cosiddetti “appalti Storici” in ambito scolastico. Impegni previsti dalle normative che fino ad oggi sono stati rispettati e che subirebbero una grave violazione qualora il Ministero prosegua sulla strade del taglio delle risorse.
Inoltre il conseguente comportamento della dirigenza del MIUR nella citata riunione del 19 giugno. ha determinato le condizioni per l’avvio delle procedure di licenziamento collettivo, da parte delle imprese che gestiscono attualmente i servizi, dai primissimi giorni di luglio.

Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltrasporti-Uil denunciano il comportamento ingiusto ed irresponsabile del MIUR infatti, gli interventi preannunciati non sono riconducibili ad una migliore gestione della spesa ma costituiscono una netta scelta del Ministero stesso, finalizzata all’ennesimo taglio orizzontale e non funzionale ad una buona gestione della Scuola, mentre questi lavoratori potrebbero, se correttamente gestiti, garantire un ottimo servizio in tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Tutto ciò è inaccettabile, il Sindacato per questo ha richiesto un urgente incontro al Ministro Carrozza per le imprescindibili risposte attese ed adeguate al merito dei problemi sollevati.
In ogni caso Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltrasporti-Uil annunciano fin da ora di attivare tutte le iniziative utili a sostegno della vertenza, a partire da forte evidenziazione dei questi lavoratori all’interno dell’iniziativa unitaria del prossimo 22 giugno, preannunciando una grande specifica manifestazione nazionale qualora non siano date le risposte adeguate per garantire la continuità occupazionale e la tenuta del reddito dei lavoratori occupati.