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Grilli, amico di Ponzellini, dice no allo sblocco degli scatti di anzianità

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Se qualcuno non ferma le politiche di austerità di questo governo il pericolo concreto è di trascinarsi il problema del rinnovo del contratto collettivo nazionale scuola e del conseguente blocco degli scatti di anzianità fino al 2016. Il governo sostiene di non avere disponibilità economiche per pagare gli scatti del personale scolastico che li ha maturati nel 2011. Infatti pesa, fortemente e decisivamente, il no allo sblocco degli scatti di anzianità, imposto dal ministro dell’economia Grilli, che tanto per intenderci è l’amico di lunga data di Massimo Ponzellini ex presidente della BPM. 
Questo atteggiamento ostativo allo sblocco degli scatti nel settore scuola, che non ha, a differenza di altri comparti del pubblico impiego, la possibilità di avanzamenti di qualifica, scatena l’aspra contestazione dei sindacati. Rino Di Meglio della Gilda insegnanti afferma che la mancata emanazione dell´atto di indirizzo per la corresponsione degli scatti denota solo una certa ottusità da parte dell´esecutivo e, in particolare, del Ministero dell´economia nell’attaccare lo status degli insegnanti. Si tratta, continua Di Meglio, di una scelta immotivata dal momento che riconoscere gli scatti d´anzianità maturati non comporta alcuna spesa a carico dello Stato. 
Oltre ad essere illegittima perché in violazione di una legge del precedente governo in materia. Delle due l´una: o il governo è cieco oppure cerca lo scontro sociale. Il Coordinatore nazionale della Gilda conclude dando a tutti appuntamento in piazza del Popolo sabato 24 novembre, dove si darà inizio ad una lunga battaglia volta a difendere i diritti degli insegnanti. 
Contro le politiche governative di austerità e vessazione contro la scuola, rincara la dose anche Mimmo Pantaleo della Flc Cgil, che definisce lo sciopero unitario, come un’ azione di protesta contro questo governo, perché rispetti i diritti dei lavoratori, dagli scatti alla vertenza sugli inidonei e di monito a quello che verrà, perché inverta le politiche sulla scuola, stabilizzando il personale e investendo sulle strutture. 
Per niente tenero è l’intervento di Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola, che sostiene di essere in presenza di un ministro incapace di tener fede ai suoi impegni, a un Governo che continua a rifiutarsi di applicare le intese sottoscritte lo scorso anno da Ministero dell’istruzione della stessa Economia. 
A queste colpevoli inerzie, che appaiono irresponsabili in un clima sociale già segnato da troppe tensioni, ora diciamo basta. Mentre il palazzo del Miur trema tra i dossier del “Corvo” e le inchieste di Report, sugli sprechi del Miur, il personale scolastico rimane senza un contratto rinnovato e con gli scatti bloccati.