Home Politica scolastica Ici per scuole paritarie, Cei: “sentenza pericolosa, limita libertà”

Ici per scuole paritarie, Cei: “sentenza pericolosa, limita libertà”

CONDIVIDI

Esplode la polemica dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha stabilito che due scuole cattoliche di Livorno dovranno pagare gli arretrati di Ici/Imu per gli anni dal 2004 al 2009. 

Dura posizione dei vescovi: “Siamo davanti a una sentenza pericolosa. Chi prende decisioni lo faccia con meno ideologia. Ho la netta sensazione che con questo modo di pensare si aspetti l’applauso di qualche parte ideologizzata. Il fatto è che non ci si sta rendendo conto del servizio che svolgono le scuole pubbliche paritarie”, ha detto il segretario della Conferenza episcopale italiana, mons. Nunzio Galantino, in una dichiarazione diffusa dal suo portavoce. Per Galantino “si rischia davvero la chiusura di queste scuole. Ma la chiusura delle scuole paritarie vuol dire limitare la libertà Ci sono un milione e 300 mila studenti nelle scuole paritarie. Bisogna anche sapere che a fronte dei 520 milioni che ricevono le scuole paritarie, lo Stato risparmia 6 miliardi e mezzo. Attenzione dunque a non farsi mettere il prosciutto sugli occhi dall’ideologia”. “Chi conosce realtà della Chiesa cattolica che non pagano lo denunci subito: mi rivolgo anche alla magistratura”, ha concluso Galantino.

Non mancano le risposte dal fronte politico. Gabriella Giammanco, parlamentare Forza Italia, in una nota, afferma: “La sentenza della Cassazione sull’Ici dovuta anche dagli istituti scolastici gestiti da enti religiosi a Livorno dà forza a una battaglia che personalmente porto avanti dalla scorsa legislatura a dispetto di tanta ipocrisi. Credo sia giusto che gli immobili della Chiesa non utilizzati a fini di culto siano sottoposti a tassazione come tutti gli immobili commerciali”. “E’ una pronuncia di assoluto buonsenso – osserva ancora – perché, in presenza di evidenti attivita’ di carattere commerciale, si deve osservare il principio dell’equità fiscale. Spero che la pronuncia della Cassazione possa porre un limite all’ipocrisia diffusa nella politica su questo argomento, nella speranza di conquistare il voto dei cattolici o il plauso delle gerarchie vaticane. In un momento in cui agli italiani si impongono duri sacrifici è giusto che anche la Chiesa faccia la sua parte”.