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Il 5, 6 e 7 marzo la scuola vota la propria rappresentanza sindacale unitaria

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Indicazioni operative Già da 8 giorni la Commissione elettorale avrebbe dovuto affiggere all’albo la comunicazione rivolta a tutto il personale delle singole istituzioni, indicando il luogo (o i luoghi) e gli orari per esercitare il diritto di voto.
 La stessa commissione, oltre a munire il seggio del materiale necessario, individua il presidente, mentre i due scrutatori sono indicati dai presentatori delle liste. 
Appare inutile ricordare che il voto è segreto, mentre gli elettori, per essere ammessi al voto, dovranno esibire un documento oppure essere riconosciuti da almeno 2 degli scrutatori che lo metteranno a verbale. 
La scheda, che comprende tutte le liste inserite in ordine di presentazione, dovrà essere firmata dai componenti del seggio e consegnata all’atto della votazione a ciascun elettore che firmerà nell’elenco per confermare la propria partecipazione. Le preferenze esprimibili sono due nelle scuole con più di 200 dipendenti e una in quelle con numero inferiore. 
Le liste con i candidati dovranno essere affisse alle entrate del seggio e gli elettori trascriveranno i nominativi dei candidati prescelti nell’apposito spazio previsto sulla scheda elettorale in corrispondenza della lista votata. 
Se tuttavia per un verso tutte le organizzazioni sindacali invitano al voto e alla partecipazione democratica per la scelta della rappresentanza nelle scuole, da altri ambienti si invita a disertare il voto con delle motivazioni talvolta pure importanti ma che fanno da supporto ed eco al sopprimendo decreto Brunetta che ne voleva la soppressione, giudicandolo inutile, farraginoso e di esclusivo interesse dei sindacati.