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Il coronavirus è meno letale dove il livello di istruzione è più alto

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Quanto ha influito il livello di istruzione nella diffusione dei contagi da coronavirus? Da questa domanda nasce lo studio condotto da Lavoce.info tra livello d’istruzione medio nei comuni e l’eccesso di mortalità del 2020 e 2021 rispetto agli anni precedenti. Il livello di istruzione e altre caratteristiche del comune provengono dal Censimento della popolazione del 2011, mentre i dati sulla mortalità giornaliera per comune, fascia d’età e sesso sono forniti dall’Istat, per il periodo da gennaio 2012 a settembre 2021.

Ebbene, secondo i parametri studiati da Lavoce.info, i comuni del Nord d’Italia con un livello d’istruzione inferiore hanno registrato durante la prima ondata (marzo-maggio 2020) un incremento maggiore nel tasso di mortalità rispetto agli altri gruppi di comuni. 

E ancora: durante la seconda ondata i lavoratori meno istruiti sono tornati a lavorare in presenza in misura maggiore rispetto ai lavoratori più istruiti. Ciò avrebbe dovuto rafforzare l’effetto dell’istruzione durante la seconda ondata, e non indebolirlo.

Basandoci sul fatto assodato- spiega ancora LaVoce.info-  che un livello d’istruzione più elevato consente alle persone di elaborare meglio le informazioni e di valutarne l’attendibilità, ipotizziamo che le persone più istruite siano state in grado di proteggersi meglio durante la prima ondata, distinguendo l’informazione corretta nella confusione comunicativa.