Home I lettori ci scrivono Il Covid, il contagio e la paura di andare in classe

Il Covid, il contagio e la paura di andare in classe

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Sento ieri 17 gennaio, alle 14,00, il Tg3, “il temuto aumento con la riapertura della scuola non c è stato…”, ma dove? Ma che dite? Nella mia scuola, media di Zola Predosa (Bologna), moltissimi sono in ddi… E la nota ministeriale dice che con due casi in classe i vaccinati vanno comunque a scuola con la ffp2 e i non vaccinati o che non hanno concluso il ciclo vaccinale o lo hanno concluso da più di 120 giorni o che sono guariti da più di 120 giorni andranno in dad.

Niente si dice sui professori nelle stesse condizioni, di quelli che non hanno finito il ciclo vaccinale o che lo hanno finito da 120 giorni o sono guariti 120 giorni fa. Loro, gli insegnanti sono a scuola, devono andarci comunque. In verità a scuola ci vanno anche i compagni di un alunno asintomatico, ma contatto stretto, familiare di positivi covid. Ma lo hanno capito i genitori? Lo hanno chiaro cosa significa? 

Si lavora nella paura e se non viene il covid, certo resta l’amarezza, il crollo emotivo, a volte lo sgomento. Se poi fai l’insegnante e hai anche dei figli in età scolare… Beh! Ancora peggio! 

Siamo soli a fare in modo che l’Italia sia tranquilla, anzi che produca. Siamo ridotti a fare da lazzaretto per genitori impegnati in altri lavori. Ma dove si sta tranquilli a scuola? Si ammalano vaccinati e non vaccinati…

Mi si dica che questa malattia non è più grave e io ci andrò, serena, a scuola… Ma così… Mi sembra chiedere un atto di coraggio che non c’era nelle prove del concorso che ho superato.

La dad non è perfetta, ma neanche un mostro, anzi, i più emotivi vanno molto meglio. Ho imparato tanti sistemi moderni per insegnare in DAD. Certo se vuoi fare solo lezioni frontali è un’altra cosa. Ma ripeto… Si decidano… questa malattia è grave o no?

Marialuigia Bugli