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In aumento le donne spose precoci. Per l’Onu gravi ripercussioni sulla loro istruzione e salute

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Ci sono parti del mondo dove sposarsi prima della maggiore età è una pratica del tutto normale. Sono quelle, in genere facenti capo a realtà arretrate e sottosviluppate, dove viene tutto anticipato. Dall’abbandono scolastico all’inserimento (o almeno al tentativo) nel mondo del lavoro, dallo sposarsi all’avere figli. Una tendenza che fa pensare, soprattutto se rapportata a quanto avviene nei paesi economicamente più avanzati. Dove l’inserimento nel mondo del lavoro e il matrimonio vengono spostati sempre più avanti nel tempo.
L’Onu però ora invia un avvertimento: i matrimoni delle ragazze con meno di diciotto anni rischiano fortemente di aumentare nei prossimi venti anni. Leggendo un rapporto pubblicato l’11 ottobre dal Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa), in occasione della Giornata internazionale della bambina, si scopre che questa pratica diventa ancora più autolesionista, soprattutto perchè è stato ormai abbondantemente accertato che i matrimoni precoci “hanno gravi ripercussioni sull’istruzione e sulla salute delle giovani donne”.
“Se le tendenze attuali fossero confermate, il numero di questi matrimoni precoci passerà dai 14,2 milioni all’anno nel 2010 a 15,1 milioni nel 2030 (+14 per cento)”, ha evidenziato l’Onu. Malgrado le iniziative per frenare questa pratica, il rapporto mostra che “la frequenza dei matrimoni precoci è rimasta stabile nell’ultimo decennio nei Paesi in via di sviluppo”.