
In alcune scuole si sta applicando la pagella unica e il monomestre, senza verifiche intermedie, trimestri o quadrimestri. Questo è ciò che il collegio docenti di un liceo di Bologna ha proposto, ma l’idea è stata bocciata dal dirigente scolastico. Lo riporta La Repubblica.
Il ds ha spiegato, con una lettera al Collegio dei docenti, che, “dopo qualche giorno di approfondimento e di studio della questione, svolti alla luce delle norme vigenti, dopo interlocuzioni avute con esponenti dell’Avvocatura dello Stato e con colleghi dirigenti scolastici, sono costretto a dichiarare la mia perplessità in ordine ad un’eventuale delibera del cosiddetto periodo unico di valutazione da parte del Collegio dei docenti che non chiarisca preventivamente come si intenda realizzare la valutazione periodica”.
La lettera era accompagnata dal parere dell’Anp secondo cui “il periodo unico non trova legittimazione nelle disposizioni legislative e regolamentari e, in osservanza del principio di legalità, è doveroso articolare l’anno scolastico in almeno due periodi”. Continua il preside, “quello che alcuni docenti hanno sostenuto in Collegio non è corretto dal punto di vista normativo”, precisando che i professori possono scegliere tra due o tre periodi, ovvero tra suddividere l’anno scolastico in tre trimestri o in due quadrimestri, ma non sarebbe data la possibilità del periodo didattico unico.
In un’altra scuola l'”ottomestre” è realtà
Sempre a Bologna, in effetti, questa soluzione è già in atto in un altro istituto superiore. Qui esiste l’ottomestre, un periodo unico. “Il collegio docenti ha ritenuto di ripetere l’esperienza anche quest’anno quasi all’unanimità – spiega il dirigente scolastico – tra l’altro ci risulta venga adottata da sempre più scuole”.
“La valutazione prende in considerazione tutti gli elementi registrati da settembre a giugno nel percorso di ogni studente – continua il dirigente – pur mantenendo un monitoraggio costante degli apprendimenti e una comunicazione a metà anno ai genitori per individuare e indicare eventuali carenze e strumenti di recupero. Gli studenti apprezzano poi che non venga applicata la media matematica, ma una valutazione riferita al trend dei loro progressi. Più generale e forse per questo anche più attendibile. Abbiamo registrato un minor numero di bocciature e debiti scolastici”.
Il “monomestre” in un liceo di Ravenna
Qualche tempo fa abbiamo anche parlato del “monomestre” in un liceo di Ravenna. Il collegio docenti ha deciso e il collegio di istituto ha appoggiato l’iniziativa presa, in via sperimentale, con l’intenzione di agevolare il rendimento degli studenti e permettere ai docenti di organizzare diversamente la didattica e le valutazioni.
Ci sarà un monitoraggio costante del rendimento, come spiegato dalla dirigente scolastica: “Il sistema precedente creava una situazione difficile per gli studenti e le studentesse, specialmente più fragili. Come spesso molti lamentavano, le verifiche di fine quadrimestre generavano forte stress, che a sua volta influiva negativamente sul rendimento. Il sistema di recupero spesso risultava fallimentare. Con questa scelta vengono introdotti corsi di potenziamento che si svolgono per tutto l’anno scolastico e accompagnano lo studente nel suo percorso. In questo modo, il supporto è immediato e proficuo, permettendo agli studenti di consolidare le conoscenze man mano che vengono acquisite, senza restare indietro. Il consiglio di classe ha un ruolo cruciale. Attraverso riunioni tecniche dedicate, i docenti monitorano la situazione dei singoli”.
“Il Periodo unico o ‘monomestre’ come simpaticamente i nostri studenti lo chiamano, favorirà un maggiore e più disteso dialogo fra docenti e studenti sul tema della valutazione, sull’andamento e sulle strategie per migliorare e questo sarà solo un bene. Non scompare il voto ovviamente, quello è l’atto finale di un percorso didattico. Relativamente alle valutazioni, il maggior respiro concesso da un periodo unico senza interruzioni, consente di poter gestire la valutazione in modo più efficace, tramite l’utilizzo metodico delle valutazioni a carattere formativo. Tale modalità innesca un apprendimento virtuoso e la possibilità di arrivare alla verifica sommativa in modo graduale e consapevole. Anche la didattica sarà più efficace perché si potrà dedicare più tempo a trattare argomenti complessi senza la preoccupazione delle verifiche da svolgere entro il primo quadrimestre e nell’ultimo mese di scuola, ovvero sarà una didattica flessibile e ben organizzata così pure la programmazione delle verifiche”, ha aggiunto.




