Home I lettori ci scrivono Insegnanti perseguitati e senza lavoro scrivono alla ministra Fedeli

Insegnanti perseguitati e senza lavoro scrivono alla ministra Fedeli

CONDIVIDI

E’ indubbio che leggi – decreti – regolamenti  – procedure ed altro, talvolta evidenziano errori, illogicità, incompetenze attribuibili ad una burocrazia in parte superficiale ed irresponsabile. Per chiarire e correggere tanta assenza di chiarezza il cittadino prova a ricorrere alle Magistrature: Ordinaria – Tributaria ed Amministrativa nel tentativo di ottenere risposte CERTE e DEFINITIVE nel merito dei “testi nebulosi” di decreti ed atti vari.

I Tribunali, di ogni livello e grado, chiamati dai cittadini a giudicare alcuni atti della Pubblica Amministrazione ritenuti “punitivi e/o discriminanti” (mentre i “burocrati” persistono nel dichiararli legittimi e rispondenti a quanto stabilito dai legislatori) non hanno altra strada che quella di “interpretare” (non di “applicare”), stante la confusione degli atti stessi sentenziando in modo difforme: tra giudici e/o collegi giudicanti delle varie Sezioni dei Tribunali del Lavoro e dei Tribunali Amministrativi.

Signora Ministra Valeria Fedeli, noi siamo convinti che il Suo obiettivo sia quello di dare all’Italia una “Buona Scuola” e che Ella , anche in virtù della Sua esperienza sindacale, basi la riuscita di tale obiettivo su una “politica di certezze” : per i percorsi educativi  degli studenti, per la “non precarietà” degli insegnanti (competenti e responsabili) , nonché per la professionalità e l’utilità del personale non docente e soprattutto per la capacità e la dedizione dell’apparato dirigenziale promosso per comprovate esperienze didattiche ed attitudini organizzative.

 

Il decreto n. 374 del 01/06/2017 emanato dalla S.V.I. al punto n. 8) e n.9) dell’art.2, (partendo da un “anacronistico parere” del Consiglio di Stato del 5 Giugno 2013, nonché poggiando su una “preistorica circolare ministeriale” (11 febbraio 1991, n.27) e sulle sperimentazioni “Brocca”, nel merito delle “graduatorie”) recita e sancisce “ Sono, pertanto, esclusi i titoli di diploma di sperimentazione ad indirizzo linguistico ”.

Tali punti hanno l’unico “pregio” di rinnovare ed acuire il contenzioso per il riconoscimento del diritto all’inserimento di centinaia di insegnanti in possesso dei “titoli magistrali sperimentali” linguistici conseguiti entro l’anno 2001/2002.

Il diritto all’inserimento nelle “graduatorie” è sentenziato dal Consiglio di Stato in sede giurisdizionale con le più recenti sentenze , emesse dalla Sesta Sezione: 08/05/2017 n.2094, 04/04/2017 n.1564, 03/04/2017 n. 1537 e n.1539, 30/03/2017 n. 1482, nonché con le ordinanze 14/04/2017 n.1595, 10/02/2017 n.560, 13/01/2017 n. 68, vertenti su casi analoghi di esclusione e favorevoli agli insegnanti ricorrenti in possesso del titolo sperimentale linguistico ante 2001/2002 rilasciato da Istituto Magistrale.

Abdicare alle scelte politiche e lasciare “la materia” nelle mani dei burocrati (sovente in buona fede ma senza anima e senso civico) e della Magistratura (la quale ne farebbe a meno volentieri) riporterà nel caos la scuola con grave danno per gli alunni e le loro famiglie, per gli insegnanti esclusi e le loro famiglie nonché, oltretutto, pregiudicherà l’efficienza della Magistratura ritardando e/o facendo prescrivere i pronunciamenti della giustizia attesi dai cittadini e “farà godere” quanti confidano in dilazioni e prescrizioni varie.

Nella fiduciosa certezza che Ella, Signora Ministra Fedeli, vorrà porre fine all’ostracismo infondato del diritto all’insegnamento di quanti in possesso del “diploma di maturità magistrale ad indirizzo linguistico” ovvero in esito ai “corsi sperimentali linguistici” di Istituto Magistrale, ammettendoli nelle graduatorie e nei bandi di concorso.

Operando in tale direzione affermerà il principio che soltanto la POLITICA ed i politici hanno il diritto di emanare leggi (ed eventualmente di correggerle e/o adeguarle ai doveri/diritti costituzionali); mentre la BUROCRAZIA ha il mero compito di dare puntuale predisposizione normativa alla volontà politica e la MAGISTRATURA ( indipendente dal potere politico e da ogni altro potere) è subordinata e soggetta soltanto alla legge.

L’emanazione di decreti legge e relative procedure attuative, compete alla politica; la correzione del Decreto Ministeriale n. 374/2017, volta ad “abilitare all’insegnamento i titolari di diploma di sperimentazione ad indirizzo linguistico” così come sentenziato in scienza e coscienza dal Consiglio di Stato ,compete al MIUR.

Signora Ministra, attendiamo fiduciosi un Suo intervento risolutivo nel merito, convinti del fatto che vorrà porre fine al “dissanguamento” delle risorse familiari, nonché alla “tensione disumana” per affrontare “contenziosi parassitari” estranei e dannosi all’attuazione della “Buona Scuola”.

La presente viene portata a conoscenza delle Istituzioni della Repubblica Italiana, dei Partiti e dei Sindacati affinché si adoperino per impedire ogni e qualsiasi “ostacolo burocratico” nel merito della questione illustrata e della soluzione proposta.