
A un anno dal diploma, l’84% dei diplomati degli ITS Academy ha già un contratto di lavoro, e nel 93% dei casi l’impiego è coerente con il percorso di studi svolto. Sono i risultati incoraggianti del monitoraggio nazionale condotto da INDIRE per conto del Ministero dell’Istruzione e del Merito, che fotografa lo stato di salute di un sistema formativo in continua espansione.
I dati si riferiscono ai 450 corsi conclusi nel 2023 da 109 ITS Academy, che hanno coinvolto 11.834 studenti. Di questi, oltre 8.500 hanno completato il percorso, pari al 72,6% degli iscritti. I non occupati rappresentano il 16%: tra loro, il 4% ha scelto l’università, mentre una quota minore è impegnata in tirocini o risulta irreperibile.
Un sistema in crescita
L’offerta formativa è aumentata del 28,9% in un solo anno, e rispetto al 2013 i percorsi si sono moltiplicati per cinque. Anche l’attrattività è in forte aumento: nel 2023, le domande di iscrizione sono state oltre 36.000, con 30.700 partecipanti alle selezioni e quasi 28.000 candidati idonei. Tuttavia, solo il 42,5% degli idonei ha formalizzato l’iscrizione: un dato che segnala margini di miglioramento nell’accesso.
Un modello innovativo e connesso alle imprese
Le ore di stage rappresentano il 43% del monte orario, mentre il 74% della docenza proviene direttamente dal mondo del lavoro. Il 69% dei percorsi include l’uso di tecnologie 4.0, che garantiscono maggiori opportunità occupazionali: i diplomati formati su queste tecnologie registrano un tasso di impiego più alto di 5 punti percentuali.
Imprese e territori: una rete sempre più ampia
Le Fondazioni ITS collaborano con oltre 4.400 partner, di cui oltre la metà sono imprese e associazioni imprenditoriali. In crescita anche le collaborazioni extra-regionali e internazionali, che oggi coinvolgono il 37,7% delle imprese partner, contro il 17% dell’anno precedente.
Chi sono gli studenti?
Il profilo tipico resta maschile (73%), con diploma tecnico e tra i 18 e i 25 anni. Le studentesse rappresentano solo il 27%, una quota stabile ma ancora troppo bassa, che invita a riflettere su nuove strategie di inclusione.
Premialità e qualità
Il 58% dei percorsi è stato premiato con il 30% di contributo aggiuntivo nazionale, un incentivo legato a risultati e performance. Il settore con la più alta incidenza di corsi premiati è la meccanica, con l’86,1%.
