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ITS, l’Italia guarda all’estero: l’esempio dei college canadesi

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Sulla formazione tecnica superiore, post-diploma, l’Italia guarda con attenzione a quanto accade all’estero.

Anche al Canada. A tale scopo, si è svolto dall’11 al 16 giugno il viaggio di una delegazione degli ITS, insieme a rappresentanti del Miur e dell’Indire (Istituto Nazionale di Documentazione per l’Innovazione e la Ricerca Educativa), per un ‘attività di formazione realizzata nei più importanti college nell’area dell’Ontario.

La delegazione è stata ospite di colleges and Institutes Canada (CICan) a Toronto Si tratta dell’associazione canadese no-profit che riunisce gli oltre  130 ITS del Paese, impegnati da oltre 50 anni a fornire un’istruzione post-secondaria altamente professionalizzante a oltre un milione di studentesse e studenti canadesi.

L’attività si inserisce all’interno di un importante accordo siglato tra il Miur e l’Ambasciata del Canada per supportare forme di cooperazione e per incentivare lo sviluppo di politiche educative volte anche a favorire gli scambi educativi di studenti, docenti e dirigenti.

E’ stata una settimana densa di impegni, con workshop, visite e incontri, che hanno avuto l’obiettivo di potenziare le competenze di leadership dei presidenti degli ITS, molti dei quali facenti parte della Cabina di regia nazionale, e a promuovere attività di partnership virtuose con i College canadesi per favorire come detto l’attività di mobilità e di ricerca per le studentesse e gli studenti di entrambi i Paesi.

Il Canada, come riporta il “sito di Indire”, è una realtà internazionale all’avanguardia nel campo della specializzazione tecnica post-diploma. Il suo sistema d’istruzione prevede oltre 135 istituzioni post secondarie equiparabili ai nostri ITS, con oltre 1.500.000 di iscritti.

“I college, con oltre 50 anni di attività, presentano infatti oltre 8.000 programmi e preparano leader nelle aree dell’apprendimento tecnico e professionale. Offrono diversi percorsi, co-progettati con le aziende nei settori delle tecnologie dell’informazione, agro-alimentare, ambiente, gestione ospitalità, arte, design”.

 

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In Italia gli Istituti Tecnici Superiori sono scuole ad alta specializzazione tecnologica nati nel 2010, per rispondere alla domanda di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche da parte delle imprese. I numeri attuali parlano di 93 ITS sul territorio nazionale suddivisi in 6 aree tecnologiche: Mobilità sostenibile, Efficienza energetica, Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali, Turismo, Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, Nuove tecnologie della vita, Nuove tecnologie per il Made in Italy.

Molto importante per il nostro sistema ITS è conoscere altri sistemi di formazione specializzata come quello Canadese”, ha dichiarato il sottosegretario al Miur Gabriele Toccafondi, e di altri Paesi “che possiedono un background maggiore, più ricco di esperienze e di anni di lavoro.

Queste esperienze consentiranno infatti di avere maggiore consapevolezza dei punti di forza ma soprattutto di prendere coscienza delle aree di miglioramento del nostro sistema emersi in questi primi anni di esperienza.

Sicuramente ha concluso il sottosegretario, “gli ITS sono un modello vincente che ha dimostrato di funzionare, che vogliamo migliorare e far conoscere sempre di più. La contaminazione con le realtà straniere non può che arricchire e migliorare il nostro sistema”.

Una missione che per stessa ammissione del Consigliere dell’Ambasciata del Canada in Italia Louis Saint-Arnaud, “è importante per entrambi i Paesi, perché se da una parte il Canada ha potuto mostrare il proprio patrimonio di competenze nel far crescere e sviluppare il Terziario, dall’altra è stato riscontrato forte interesse da parte Canadese verso l’eccellenza Made in Italy e l’approccio dell’industria 4.0 svolta dai nostri ITS.”

Un modello di riferimento quello Canadese confermato anche dalla Direttrice della DG ordinamenti del MIUR Carmela Palumbo , “uno scambio culturale che arricchisce entrambi i Paesi. Un feedback importante che rafforza il nostro impegno e la nostra determinazione a sviluppare questo settore”

Uno stimolo quindi, per far evolvere e consolidare sempre più anche il nostro sistema e per nuove collaborazioni nel settore dell’istruzione terziaria professionalizzante asse portante dell’evoluzione tecnologica prevista nel piano di industria 4.0.

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