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Ius soli, non è una sfida buoni-cattivi: il problema è la cittadinanza alla cieca

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È giusto etichettare come cattivo chi si oppone all’accoglimento e alla cittadinanza degli stranieri, e invece considerare come buono chi è favorevole allo ‘ius soli’?

Secondo Mario Pittoni, responsabile federale Istruzione della Lega Nord, la risposta è negativa. E si scaglia contro il Partito Democratico.

«Forzare la mano su ius soli e ius culturae (diritto alla cittadinanza perché nati in Italia o dopo un ciclo scolastico), dipingendo il confronto come scontro tra bene e male, mostra la faciloneria e lo scarso senso di responsabilità del Pd», sostiene Pittoni.

«Chi – spiega il leghista – guarda al futuro con timore, alla luce del fallimento dei modelli d’integrazione dei migranti di Paesi come Francia, Gran Bretagna e Belgio, non è necessariamente “cattivo”. Come chi rimane ottimista, convinto si stia comunque andando verso un migliore e più equo modello di vita e di convivenza tra individui e popoli, non è per forza “buono”».

 

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Qualcuno dovrebbe meditare sulle parole di un intellettuale non certo “leghista” come lo scrittore Ferdinando Camon: “La nostra civiltà è multisistemica, ospita religioni, lingue, credenze, culture, insomma sistemi, diversi. E questo è bello. Ma l’Islam ortodosso non è un altro sistema, da porre accanto ai nostri. È un anti-sistema. Inconciliabile con i nostri. Dargli la cittadinanza, alla cieca, è un gesto incauto“.

 

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