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La Corte di Appello di Bologna riconosce il sevizio al personale passato al Miur

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Dopo 14 anni sono arrivate le prime tre sentenze relativamente alla retribuzione, il risarcimento, la ricostruzione della carriera e il mantenimento dell’anzianità economica per i primi sei, di 60 totali, dipendenti appartenenti al personale Ata e Itp (insegnante tecnico pratico) transitati dagli enti locali al Miur. 

  

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La notizia è su Rovigooggi.it che aggiunge essere una vittoria di fondamentale importanza per i dipendenti che dopo quasi 15 anni  di lotta si sono vista riconosciuto, con la sentenza della Corte di Appello di Bologna, sezione Lavoro, un diritto. La corte ha infatti stabilito che questi sei lavoratori hanno avuto un danno economico poiché il Ministero, nel passaggio dagli enti locali al Miur, non ha tenuto conto appieno degli scatti di anzianità maturati dai lavoratori.

Tutto iniziò, precisa il giornale,  nel 1999 quando uscì la legge che prevedeva il passaggio del personale Ata e Itp dalle dipendenze degli enti locali al Miur. Questa legge prevedeva, con il passaggio al Miur, la conferma della retribuzione del personale, ma comprimeva l’anzianità economica, a svantaggio di quanti erano interessati al transito.

Con queste prime tre sentenze positive, che vedranno quindi la il risarcimento dal 2002 ad oggi per le sei persone, oltre che una revisione della parte pensionistica e la ricostruzione della carriera, e altre cinque previste per il 13 dicembre e altre tre per il 24 gennaio, il sindacato chiamerà a raccolta le persone che sono state coinvolte in questo transito per ripartire con una nuova causa unica contro il Miur.