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La Gelmini è diventata mamma: fiocco rosa davanti al Miur

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Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, è mamma: il 10 aprile, alle 10,53, è nata in una clinica di Brescia la primogenita Emma al termine di un parto cesareo. Pesa 2 chili e 900 grammi e sta bene. La notizia è divenuta pubblica con estrema celerità. Anche perché nella stessa mattinata all’entrata del Miur, di fianco alla targa su cui è incisa la scritta “Istruzione”, sotto il logo della Repubblica Italiana, è apparso un grosso fiocco rosa attirando, di lì a poco, l’attenzione di fotografi e passanti.
Sul nome della neonata ha scherzato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenendo a Parma durante l’assise degli industriali all’interno del Centro studi: Ho fatto un atto di imperio – ha detto il premier – la figlia del ministro Gelmini si chiamerà Emma. I signori amici dell’opposizione mi indicano con i nomi più svariati, sono diventato Nerone, Saddam Hussein, Hitler. Mi sono ricordato che tutta questa potenza che potevo esprimere – ha concluso Berlusconi – e ho imposto a un mio ministro che aspettava una bimba un nome che mi stava a cuore. Il riferimento del presidente del Consiglio era alla ‘padrona di casa’ dell’evento parmense: la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.
Il ministro Gelmini, che a gennaio aveva sposato il padre della neonata Emma, l’immobiliarista Giorgio Patelli, al suo secondo matrimonio e già padre di una bimba, ha detto in più occasioni che sarebbe tornato al lavoro nel più breve tempo possibile: “Quanto mi fermerò? Non starò a casa neppure un gior­no”, sottolineò a novembre. Nell’occasione dichiarò anche che il suo modello da seguire sarebbe stato l’attuale ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigia­como, che nel 2002, allora a capo del dicastero delle Pari opportunità, in occasione della nascita del figlio si assentò dal lavoro solo per alcune settimane: “è riuscita a fare il suo lavoro egregiamente – il commento di Gelmini – spe­ro di riuscirci anch’io. Che de­vo dire? Metterò una nursery al Ministero”. Presto vedremo in quale stanza dello storico edificio di viale Trastevere.