
“Nel settore pubblico cosa ha fatto questo governo per la scuola e la sanità? Di fronte a un’inflazione del 18% ha proposto aumenti del 6% e siccome noi abbiamo detto che non li firmiamo l’accusa è che saremmo noi che non vogliamo dare soldi ai lavoratori. E intanto il governo ha i soldi per fare i condoni fiscali“. Sono le parole del segretario della Cgil, Maurizio Landini, partecipando alla Repubblica delle Idee in piazza Maggiore a Bologna.
Secondo il leader della Cgil al Governo “continuano a dire che non ci sono i soldi per aumentare i salari. È una bugia pura: se oggi c’è la produttività, come dicono, più bassa è perché il livello di investimenti fatti nel nostro Paese è molto più basso di quelli che hanno fatto da altri parti. Il problema non è che c’è scarsa produttività perché la gente non lavora”, ha concluso il sindacalista.
Già qualche mese fa, a fine gennaio, a colloquio con ‘La Tecnica della Scuola’ – a margine della conferenza stampa “Investire in Istruzione e Ricerca per far ripartire il Paese” – Landini aveva detto che è giunta l’ora di “aumentare gli stipendi, i salari, alle lavoratrici e i lavoratori perché punto di fondo del nostro Paese che l’insicurezza delle persone è legata al fatto che non arrivano alla fine del mese, che hanno dei salari bassi che sono sfruttate, che si muore sul lavoro e che c’è un livello di precarietà e di insicurezza non più accettabile: queste sono le cose che secondo noi il Governo sostanzialmente deve fare”.
Non corso della video-intervista, il leader sindacale aveva anche parlato della ‘fuga dei cervelli’ e della privatizzazione dei servizi pubblici a iniziare proprio dalla scuola: problemi per i quali servono soluzioni a breve termine, perché si sta andando pericolosamente nel verso contrario, aveva concluso il numero uno del sindacato Confederale.