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Lazio, al via l’albo delle università popolari

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Con questa delibera – ha detto l’Assessore Silvia Costa – abbiamo dato attuazione alle leggi regionali 53/93, sulle Università della Terza età e 4/2007, inerente alle Università popolari, come previsto dalla Finanziaria regionale. Entro breve andranno in Giunta i relativi Regolamenti di attuazione. Il fine è di distribuire in modo più equo le risorse, e di dare una risposta più articolata alle diverse fisionomie assunte in questi anni da questi soggetti formativi, che si rivolgono a target diversi di utenza nell’ambito dell’educazione degli adulti. Questa decisione si inserisce in un preciso indirizzo dell’Assessorato, quello cioè di riconoscere e valorizzare l’apporto dei soggetti pubblici, no profit e privati nell’ambito della formazione permanente, come raccomanda la Strategia europea di Lisbona. In tal senso vanno le linee di indirizzo già emanate per l’educazione degli adulti, nonché il bando emesso dall’Assessorato, che assegnerà 6 milioni di euro a progetti di Eda presentati. L’iscrizione ai rispettivi Albi, infatti – scelta che spetta esclusivamente all’Università – è il requisito essenziale perché i finanziamenti vengano assegnati. Ciascuna Università può essere iscritta in un solo Albo, anche se in possesso dei requisiti per l’inserimento in entrambi"

 
Questi i requisiti per l’iscrizione all’Albo delle Università popolari:
-avere sede nel territorio regionale;
-svolgere da almeno due anni una regolare attività, costituita da cicli di lezioni e/o seminari, laboratori, corsi, attività parallele;
-disporre di strutture idonee allo svolgimento delle attività;
-appartenere ad una struttura federativa operante a livello nazionale;
-riservare parte dell’attività allo studio delle realtà culturali, socio-economiche e artistiche del Lazio.
La deliberazione di Giunta sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio e diffusa sul sito dell’Assessorato Istruzione www.sirio.regione.lazio.it