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L’elusività delle linee programmatiche del ministro Bussetti sulla formazione docenti

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L’aggiornamento professionale dei docenti rientra nelle linee programmatiche illustrate dal ministro Marco Bussetti.

Le relative modalità d’intervento sono derivate dai tratti essenziali della società contemporanea:

“In un mondo in cui le tecnologie e i saperi scientifici, la cultura e la società cambiano con così tanta velocità, non possiamo immaginare che il corpo docente non si adegui al cambiamento, tramite un percorso permanente e strutturato di formazione. L’uso delle tecnologie, la padronanza delle lingue straniere, la capacità di utilizzare modalità di comunicazione e di insegnamento innovative, dovranno far parte del bagaglio professionale di ogni docente”.

La strategia formativa proposta è disarticolata, priva di una visione sistemica: si fonda sulla separazione degli insegnamenti. Eppure il sistema normativo scolastico contiene quanto necessario ad affrontare “l’esplosione delle conoscenze”: la certificazione delle competenze, introdotta nel 2010 come prassi valutativa ordinaria, è la via maestra.

Un adempimento che le scuole hanno interpretato burocraticamente, sottovalutandone la valenza innovativa: le condizioni e le modalità per promuovere le competenze dovrebbero essere l’oggetto della formazione. Un’esigenza sentita e dichiarata. Il quotidiano ItaliaOggi, nel dicembre 17 scriveva: “I professori ammettono, siamo impreparati a certificare le competenze”. Una dichiarazione dirompente: le competenze sono la chiave di volta dell’architettura scolastica.

Vediamo perché:

· Una persona competente è in grado di affrontare un compito con successo, autonomamente;

· Per affrontare un compito con successo è necessario conoscere sia le regole e gli elementi del campo d’azione, sia possedere le necessarie capacità e abilità;

· Data la provvisorietà delle regole e degli elementi del campo d’azione, i processi scolastici devono mirare allo sviluppo delle capacità e delle abilità degli studenti. La conoscenza diventa “lo strumento e l’occasione” per progettare processi d’apprendimento;

· Una materia d’insegnamento diventa “strumento e occasione” d’apprendimento solamente se tutti i suoi aspetti sono valorizzati e, in particolare, “la pratica dei metodi di indagine propri dei diversi ambiti disciplinari”;

· Lo sviluppo delle capacità e delle abilità degli studenti rappresenta il traguardo che tutti gli insegnamenti perseguono;

· L’unicità del traguardo implica la convergenza di tutti gli insegnamenti;

· La convergenza degli insegnamenti si realizza nell’unità operativa elementare: il Consiglio di classe.

L’ambito della formazione docente traspare dai punti elencati.

Enrico Maranzana