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Maturità, l’anno dell’IA: uno studente su 3 la userà all’esame, per il 20% i prof non sanno riconoscere temi scritti da ChatGpt

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Maturità 2025, sarà l’anno dell’IA? A quanto pare sì: secondo una recente ricerca di Skuola.net, solo 1 studente su 10, infatti, non ha mai e poi mai usato quest’anno un aiutino artificiale. E non mancano coloro – circa 1 su 3 – che sono pronti a proseguire anche durante le prove d’esame con tutte le possibili conseguenze del caso.

Secondo l’indagine condotta su un campione di 1.000 maturandi prossimi all’esame di Stato il 35% di loro ha ricorso spesso e volentieri all’IA da settembre ad oggi. A cui si aggiunge un ulteriore 34% che l’ha utilizzata più saltuariamente e un 19% che lo ha fatto solamente in casi sporadici.

Gli usi più frequenti durante il periodo delle lezioni? Per fortuna, per lo più leciti. In cima ci sono, infatti: svolgere ricerche scolastiche approfondite e ricevere idee o spunti per portare a termine compiti o progetti scolastici oppure chiedere al chatbot di agire come tutor per prepararsi all’interrogazione.

Non è mancato, però, chi ha chiesto l’aiutino per svolgere temi o altri elaborati ed esercizi, traduzioni e scrittura di codice compresi, assegnati per casa oppure per ottimizzare e verificare testi prodotti dallo studente.

Per non parlare di chi ha confessato di averne fatto un uso “illecito”: quasi la metà degli intervistati ha rivelato di essersi servita almeno una volta dell’IA per superare compiti e verifiche in classe, con circa 1 studente su 5 che vi ha fatto ricorso in modo assiduo, peraltro senza mai essere scoperto.

Cosa succede se si usa ChatGpt alla maturità?

Nonostante l’uso dell’IA sia severamente vietato e comporti l’esclusione seduta stante dalla Maturità più di 1 maturando su 3 sta già escogitando una possibile strategia per riuscirci: il 23% è praticamente sicuro di consultare l’assistente virtuale durante l’esame, mentre il 12% lo considera come l’ultima spiaggia prima del naufragio, qualora si trovasse con le spalle al muro.

Un’ipotesi, quest’ultima, che alletta sempre di più gli studenti, anche per via del fatto che molti di loro ritengono che chi dovrebbe vigilare non sempre abbia gli strumenti necessari per farlo: oltre il 20% degli studenti pensa che i docenti non riuscirebbero a riconoscere un tema scritto da un’IA, contro solo il 32% che teme che il rischio di essere scoperti sia molto elevato. Tutti gli altri sono abbastanza incerti e quindi pensano di potersela giocare.

Ma torniamo agli usi leciti e consentiti. Nel ripasso pre-maturità, il 42% dei candidati userà sicuramente qualche servizio di Intelligenza Artificiale e il 39% è possibilista in caso di necessità. Solo il 19% afferma di poterne fare a meno in questa fase dell’anno.

Più nel dettaglio, quasi la metà (il 47%) sfrutta le IA per ripassare il programma in vista del colloquio orale, con il 33% che vi ricorre soprattutto per generare contenuti utili ad affrontare i diversi step dell’interrogazione: dal materiale da inserire nella relazione PCTO, agli esempi di collegamenti tra le varie discipline, per non farsi trovare impreparati una volta al cospetto della commissione d’esame.

Il 14%, invece, sta interrogando i chatbot di IA generativa per avere più esempi possibili di temi e autori che potrebbero fare capolino nella prima prova di italiano. Mentre appena il 6% si sta servendo di questi strumenti nella preparazione della seconda prova.

Maturità 2025, i dati

Quest’anno saranno 524.415 gli studenti coinvolti nelle prove (511.349 candidati interni e 13.066 esterni), mentre le commissioni sono 13.900 per un totale di 27.698 classi.

La ripartizione dei candidati per tipologia di percorso di studio è la seguente:

Licei: 268.577

Istituti Tecnici: 169.682

Istituti Professionali: 86.156

Le commissioni d’Esame sono composte da un Presidente esterno, da tre membri esterni e tre interni all’istituzione scolastica. La pubblicazione delle commissioni rappresenta un’altra tappa di avvicinamento alle prove di giugno. Si parte mercoledì 18 giugno, alle 8.30, con il primo scritto, italiano, comune a tutti gli indirizzi. Si prosegue il 19 giugno con la seconda prova, che riguarda le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio. È previsto, poi, un colloquio che ha l’obiettivo di accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale di ciascun candidato.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha realizzato una pagina informativa sugli Esami di Stato (https://www.istruzione.it/esami-di-stato/) consultabile da studenti, famiglie, personale della scuola.

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Maturità 2025, cosa devono fare i commissari e i presidenti?

Gli Esami di Stato per l’a.s. 2024/2025 sono disciplinati dalla specifica Ordinanza ministeriale n. 67 del 31 marzo 2025. Essa dispone tutte le principali modalità organizzative e operative per il corretto e uniforme svolgimento degli Esami di Stato conclusivi del secondo ciclo di istruzione, dall’inizio della sessione d’esame alla sua conclusione.

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La presente Guida, nel voler tracciare i principali adempimenti e le procedure che i Presidenti e i Commissari per gli Esami di Stato 2025 dovranno mettere in atto, vuole essere un utile supporto per le Commissioni che si insedieranno il 16 giugno 2025.