Home Attualità Middle management, la soluzione italiana: lasciare tutto com’è per poter criticare

Middle management, la soluzione italiana: lasciare tutto com’è per poter criticare

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Dal presidente di Ancodis (Associazione nazionale collaboratori dei dirigente scolastico) Rosolino Cicero, riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Ogni tanto leggiamo articoli che – con una certa enfasi mediatica – ci ricordano ciò che è noto a chi conosce il sistema scolastico italiano e cioè che la scuola autonoma è affidata alla responsabilità di un dirigente scolastico titolare o reggente, che non esiste nella funzione docente una struttura gerarchica (per fortuna, aggiungo!) e che esistono – come in ogni categoria professionale – collaboratori del ds che “abusano” del loro “status” dimenticando però di aggiungere che affiancano quotidianamente il ds nel programmare, progettare, realizzare, monitorare il PTOF in sintonia con l’atto di indirizzo e le delibere degli organi collegiali (collegio docenti e consiglio di istituto) e sono sottoposti anche alla “vigilanza” delle RSU di istituto.

E’ altresì arcinoto che un ds si avvale di collaboratori da lui individuati – la squadra dell’autonomia – cui assegna incarichi e conferisce precise deleghe, strumento giuridico adottato per il “buon andamento dell’amministrazione”, per rendere più efficiente l’orga­nizzazione dell’attività lavorativa, per ripartire responsabilità ed obblighi, per il raggiungimento degli obiettivi.

Ricordo agli “attori non protagonisti” che affinchè una delega sia valida devono ricorrere le seguenti condizioni:

  1. il delegato deve essere tecnicamente e professio­nalmente adeguato/idoneo alle incombenze de­legate;
  2. dell’adeguatezza del delegato garantisce il dirigente scolastico, che è tenuto a compiti di infor­mazione/formazione e risponde di culpa in eligendo;
  3. il dirigente scolastico deve controllare l’operato del delegato e risponde di culpa in vigilando;
  4. i poteri delegati devono essere effettivi e definiti nel tempo.

La possibilità di delegare compiti in specifiche aree attraverso lo strumento della delega di funzioni – con specifico atto scritto e delimitato nel tempo – significa anche trasferire poteri effettivi a soggetti qualificati per professionalità ed esperienza. A tale condizione, è evidente che il delegato, nei limiti della delega e della legge, assume poteri di iniziativa, di coordinamento e di orga­nizzazione che sono assolutamente legittimi e soggetti alla legge.

In particolare, nella scuola autonoma, il dirigente scolastico, in presenza di determinati requisiti e nei limiti posti dalla sua funzione, ritenuta l’opportunità di semplificare l’attività amministrativa e valutata l’esigenza di migliorare l’effi­cienza del funzionamento organizzativo e didattico, trasferisce ad uno o più collaboratori individuati ai sensi dell’art. 25 comma 5 del D. Lgs n. 165/2001 alcune funzioni di carattere organizzativo, gestionale e didattico.

Delegare significa allora affidare mansioni superiori o assumere funzioni vicarie?

Rassicuro i tanti attori non protagonisti ma che sembrano preoccupati: certamente NO!

Sicuramente significa conferire responsabilità per le quali il delegato (collaboratore del ds/figura di sistema) deve risponderne al delegante (DS), agli organi collegiali e – pensate un pò! – anche alla legge! (si pensi al fiduciario di un plesso distaccato o al primo collaboratore della scuola in assenza del ds/in reggenza o ad un preposto alla sicurezza; ricordo anche quanta responsabilità fu in capo al referente covid che in moltissime scuole fu delegato alla funzione dal ds e non ha ricevuto mai – anzi è stato pure dimenticato!!! – alcun riconoscimento formale per avere assolto con responsabilità e competenza alla funzione di “sentinella del covid” nella scuola).

Passiamo all’aspetto semantico tanto caro ai tanti attori non protagonisti.

Esiste il vicepreside? NO, per il semplice fatto che non esiste il preside.
Esiste il vicedirigente? NO per il semplice fatto che – a normativa vigente – nella scuola non si possono avere gerarchie funzionali!
Esiste il “vicario”? Giuridicamente NO, anche se diverse note ministeriali o fonti giuridiche il vicario sembra esistere!
Esistono docenti di serie A e di serie B o come piace dire ai tanti attori non protagonisti docenti privilegiati e non privilegiati? NO, per il semplice fatto che esistono docenti che decidono liberamente solo di insegnare e fare…altro (certamente economicamente più vantaggioso) e ci sono docenti che oltre ad insegnare decidono altrettanto liberamente di rendersi disponibili ad assumere incarichi aggiuntivi, molto professionalizzanti, certamente molto onerosi di tempo ed impegno, che necessitano di adeguata formazione!