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Mobilità 2016/17, l’accordo con i sindacati piace anche al ministro Giannini

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A sentire le parole del ministro Giannini, i timori che il pre-accordo sulla mobilità possa essere bloccato dalla Funzione Pubblica sarebbero superati.

Durante il question time di mercoledì 16 marzo, rispondendo a un’interrogazione sulle misure “per ristabilire priorità e merito in relazione alla mobilità territoriale dei docenti” anche al fine di salvaguardare i motivi familiari (Centemero e Occhiuto – FI-PdL), il ministro ha palesato sucurezze sulla fattibilità dell’accordo sottoscritto lo scorso 10 febbraio al Miur: si tratta di “un punto di partenza e di arrivo importante – ha detto Giannini – perché consente di completare l’applicazione della legge e assicura il giusto equilibrio tra i diritti dei docenti e le esigenze di funzionalità delle scuole”.

 

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Il titolare del dicastero di Viale Trastevere ha poi espresso una certa soddisfazione nel dire che “tutte istanze di mobilità sono state automatizzate per garantire efficienza e sostenibilità dello strumento. Sia sul piano amministrativo sia su piano del risultato politico si è arrivati a un punto di soddisfazione condivisa”.

Il responsabile del Miur, inoltre, ha ricordato che l’intesa sulla mobilità parte dalla legge che stabilisce l’ordine di priorità che va seguito per decidere quali docenti potranno spostarsi e dove e come affrontare altre questioni come, ad esempio, la sequenza relativa a graduatorie di merito e graduatorie a esaurimento.

“L’intesa raggiunta consente anche ai docenti delle graduatorie di merito di chiedere il riavvicinamento” ha tenuto a dire Giannini, spiegando anche che i docenti stabilizzati con le fasi 0 e A della Legge 107/15 sono stati assunti nella propria provincia, “e comunque adesso sarà consentito anche a loro di fare domanda di mobilità”.

 

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