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Mobilità, dalla chiamata diretta ai docenti graduati negli ambiti. Le posizioni dei sindacati

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Per arrivare ad una sereno e condiviso accordo sull’ipotesi di contratto di mobilità 2016/2017, bisogna rivedere, dal punto di vista della Flc Cgil, il funzionamento degli ambiti territoriali.

Il sindacato guidato da Mimmo Pantaleo sostiene, in ragione dell’approvazione della legge 107/2015, che l’attuazione degli ambiti, come entità sub provinciale o rete di scuole è possibile, ma a condizione di non mettere in moto meccanismi di discrezionalità di scelta da parte dell’amministrazione.
In buona sostanza la Flc Cgil sarebbe disponibile ad accettare gli ambiti territoriali, ormai definiti dalla legge, ma dice no alla chiamata diretta e vuole che i docenti, una volta entrati in un ambito, vengano graduati al suo interno. Quindi sembrerebbe che nessun accordo contrattuale ci possa essere, da parte della Flc Cgil, se l’Amministrazione dovesse insistere sulla strada della chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici.
Quindi, per il Segretario nazionale della Flc Cgil,  gli ambiti territoriali non possono essere un semplice elenco nominativo, ma devono essere costituiti tramite una graduatoria da cui attingere, con criteri oggettivi, i docenti di cui la scuola ha bisogno in base alle esigenze deliberate nel POF triennale.
Stessa intransigente posizione è quella della Gilda insegnanti, che, attraverso le dichiarazioni di Rino di Meglio, ribadisce la necessità di garantire oggettività, trasparenza ed equità nelle operazioni di assegnazione alle scuole del personale docente. La Gilda insegnanti osserva che c’è bisogno di chiarezza, trasparenza e oggettività, ma in realtà, nonostante i passi in avanti fatti nella discussione per il contratto di mobilità, restano zone d’ombra inaccettabili e una evidente complessità nelle relazioni sindacali.
Invece lo Snals vede una luce in fondo al tunnel dell’accordo sulla mobilità. Infatti, lo Snals è convinto che l’amministrazione sia impegnata a garantire anche per la mobilità interprovinciale la possibilità di produrre domanda da parte di tutte le tipologie di docenti di ruolo, indipendentemente dalla data e dalle procedure che hanno portato alla nomina. Inoltre il sindacato è ottimista sul fatto che al Miur si stia lavorando per garantire la definizione di regole oggettive e trasparenti in base alle quali si realizzi l’assegnazione dei docenti dagli ambiti alle scuole e si possa consentire a tutti i docenti di sostegno di ottenere, a domanda, una titolarità con le stesse regole degli altri docenti sia in fase provinciale che interprovinciale.
Anche la Cisl è convinta che per la fase provinciale i docenti si sposteranno tutti da scuola a scuola, ma c’è anche la disponibilità a ragionare su possibili deroghe che consentano la mobilità su singola scuola e non più su ambito territoriale anche per la fase dei trasferimenti interprovinciali.
Per la Uil Scuola, per la firma del contratto, resta fondamentale anche la possibilità di mobilità su tutti i posti, provinciali e interprovinciali, con la possibilità di chiedere la scuola a cui essere assegnati.
Quindi se tutti i buoni propositi sindacali fossero veri, le strade possibili sono due : “O la legge 107 dovrebbe essere completamente disattesa con l’accordo tra le parti, oppure verrà pienamente mantenuta con un atto unilaterale dell’Amministrazione”.
Le vie di mezzo eventuali, vedranno la perdita di credibilità di qualcuno e la scontentezza di tutti.