
Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina “Diritti Umani” lancia un appello urgente al Ministero dell’Istruzione e del Merito: fare luce sull’uso anomalo delle precedenze previste dalla Legge 104/1992 nelle procedure di mobilità per l’anno scolastico 2025/2026.
Secondo i dati più recenti, in alcune regioni del Centro-Sud la percentuale di trasferimenti agevolati grazie alla 104 supera di gran lunga la media nazionale, penalizzando docenti con più anzianità e punteggio, ma privi di precedenze.
I numeri parlano chiaro: nella scuola primaria, su circa 2.900 trasferimenti interprovinciali, il 21,5% è avvenuto con precedenza 104. In regioni come Calabria (79,5%), Sicilia (72,9%) e Campania (66,6%) le cifre raggiungono picchi mai visti, a fronte di percentuali minime nel Nord-Ovest e Nord-Est (tra l’1,1% e il 7,8%).
Anche nella scuola secondaria di I grado si registrano squilibri: Campania al 17,8%, Calabria al 14,2%, Sicilia al 14,1%, contro una media nazionale del 10,1%.
“Un dato allarmante – sottolinea il presidente del CNDDU, prof. Romano Pesavento – che non può essere ignorato. Rispettiamo profondamente chi ha reali esigenze di assistenza, ma l’aumento sproporzionato delle richieste e la concentrazione territoriale fanno pensare a possibili abusi”.
Il Coordinamento chiede l’avvio immediato di un’indagine nazionale da parte di MIM, INPS, ASL, USR e Guardia di Finanza, oltre all’adozione di sistemi automatizzati di controllo incrociato e alla pubblicazione trasparente dei dati provinciali.
In caso di dichiarazioni mendaci, si invocano sanzioni severe, tra cui la revoca del trasferimento, l’annullamento dei benefici e la segnalazione all’autorità giudiziaria.
“È tempo di tutelare chi ha diritto e fermare chi abusa, per garantire equità e trasparenza nel sistema scolastico”, conclude Pesavento.