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“Mobilità interna”: i sindacati tornano alla carica

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Dando notizia della sottoscrizione del nuovo testo del CCNI sulla mobilità CislScula sottolinea di aver firmato anche una nota a verbale che richiama non solo il CCNL in vigore ma anche l’intesa siglata agli inizi di maggio fra Confederazione sindacali e Funzione Pubblica
“Infatti – aggiunge CislScuola –
sulla questione abbiamo ritenuto che il riconoscimento del ruolo negoziale circa l’assegnazione del personale ai plessi vada, a questo punto, risolto al “tavolo” del confronto aperto con la Funzione Pubblica sull’applicazione dell’Intesa stessa”.
In realtà l’intesa di maggio è già stata recepita dalla stessa legge sulla spending review con cui è stata introdotta una modifica al Testo Unico sul pubblico (modifica che, tra l’altro, aveva a suo tempo infastidito non poco l’ex Ministro Brunetta che aveva lamentato che, in tal modo, si vanificavano alcune novità introdotte dal suo decreto 150).
La modifica di cui parla il decreto 95 sulla spending review prevede questa nuova formulazione dell’articolo 5, comma 2 del TU 165/2001:
“Nell’ambito delle leggi e degli atti organizzativi di cui all’articolo 2, comma 1, le determinazioni per l’organizzazione degli uffici e le misure inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro sono assunte in via esclusiva dagli organi preposti alla gestione con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro, fatti salvi la sola informazione ai sindacati per le determinazioni relative all’organizzazione degli uffici ovvero, limitatamente alle misure riguardanti i rapporti di lavoro, l’esame congiunto, ove previsti nei contratti di cui all’articolo 9”.
Nel concreto questo significa che, in occasione della firma del prossimo CCNL del comparto scuola, potranno essere inserite norme applicative che consentano l’esame congiunto della materia inerente l’assegnazione del personale ai plessi e alle sedi.
Resta invece esclusa la possibilità che tale questione possa essere assimilata ad una forma di “mobilità interna” alla istituzione scolastica come chiedevano in sindacati e come stava scritto proprio nei due articoli 4 e 15 “bocciati” dalla Funzione Pubblica e ora cancellati dal testo definitivo del Contratto integrativo su utilizzazioni e assegnazioni provvisorie.